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Oggi: 05 Dic, 2025

In pensione a 62 anni o prima, basta dire ok alla proposta dell’INPS

Scegliendo un calcolo meno favorevole, si può andare in pensione a 62 anni o prima, ecco le misure dell’INPS che si possono usare.
4 mesi fa
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Foto © Licenza Creative Commons

Oggi esistono due misure che consentono di andare in pensione anticipata, ma accettando un vero e proprio “baratto” con l’INPS: in cambio della possibilità di uscire prima, si deve accettare un calcolo meno favorevole della pensione.
Un sacrificio da compiere sull’altare della pensione anticipata.

Queste due misure prevedono infatti un calcolo contributivo della pensione come condizione per anticipare l’uscita.
La linea evolutiva della previdenza italiana, legge di Bilancio dopo legge di Bilancio, lascia pensare che presto l’intero sistema sarà orientato verso questa logica:
accettare un ricalcolo penalizzante pur di lasciare il lavoro prima, con tagli di pensione variabili da persona a persona.

Eppure, da un’analisi approfondita, emerge che questa scelta non sempre deve spaventare:

  • in alcuni casi i tagli sono minimi;
  • in altri addirittura nulli;
  • e talvolta alcuni contribuenti possono perfino avvantaggiarsene.

Ecco quindi come oggi è possibile andare in pensione a 62 anni o prima, accettando il calcolo contributivo della pensione.

In pensione a 62 anni o prima, basta dire “sì” alla proposta dell’INPS

Fino al 2024 esisteva una sola misura che prevedeva il calcolo contributivo come scelta da parte del contribuente:
la pensione anticipata contributiva, che permette di uscire a 64 anni di età.

Questa misura riguarda solo chi è privo di versamenti al 31 dicembre 1995
(salvo l’eccezione di chi sceglie il computo nella Gestione Separata)
e quindi non offre un’opzione di scelta sul calcolo: la pensione resta interamente contributiva.

La misura che, fino al 2024, era l’unica a prevedere una vera scelta era Opzione Donna.
Questa misura consente alle lavoratrici di anticipare notevolmente l’uscita dal lavoro,
accettando il calcolo contributivo della pensione nonostante avrebbero diritto al calcolo misto.

Opzione Donna quindi rappresenta una uscita anticipata interessante, ma penalizzante nella maggioranza dei casi. L’età di uscita è fissata a 59 anni, con 35 anni di contributi versati.

Possono accedere a questa misura solo le:

  • invalide;
  • caregiver;
  • licenziate;
  • coinvolte in crisi aziendali con tavoli di risoluzione avviati, purché i requisiti siano maturati entro il 31 dicembre dell’anno precedente la decorrenza della pensione.

Inoltre, l’età di 59 anni + 35 anni di contributi vale solo per le donne con almeno 2 figli:

  • con 1 figlio diventa 60+35;
  • senza figli diventa 61+35.

Pure la Quota 103 è contributiva, ecco perché e come

Dal 1° gennaio 2024, un’altra misura è diventata a calcolo contributivo obbligatorio: Quota 103.
Questa misura, nata nel 2023 con calcolo misto, non prevedeva penalizzazioni iniziali,
ma dal 2024 impone l’accettazione del ricalcolo contributivo.

Quota 103 richiede:

  • 62 anni di età;
  • 41 anni di contributi versati.

Come già detto, il calcolo contributivo non sempre è così penalizzante:

  • chi ha pochi anni di versamenti pre-1996 subisce tagli minimi;
  • mentre chi ha una lunga anzianità retributiva può essere più penalizzato.

Nel caso di Quota 103, servono 41 anni di versamenti.
Questo significa che, per chi esce nel 2025, almeno 11 anni ricadono nel sistema retributivo:
di conseguenza, il taglio può diventare significativo.

I più penalizzati sono coloro che hanno 18 o più anni di contributi al 31 dicembre 1995,
perché avrebbero diritto al calcolo retributivo fino al 2011.

Al contrario, la penalizzazione minima si verifica per chi, nella fase finale di carriera,
ha stipendi più bassi della media precedente:
in questo caso, il calcolo retributivo può risultare meno vantaggioso rispetto al contributivo,
poiché nel sistema contributivo vale la regola: più contributi versati su stipendi alti, più alta la pensione.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.