IMU prima casa. Residenza e dimora sempre da verificare (nuova ordinanza Corte di Cassazione)

La Corte di Cassazione è tornata sulla questione esenzione IMU prima casa per i coniugi, non basta la residenza separata
4 mesi fa
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Esenzione IMU per coniugi con residenza diversa, ecco come funziona e cosa dicono alcune sentenze
Foto © Investireoggi

La Corte di Cassazione è tornata sulla questione esenzione IMU prima casa. Lo ha fatto con l’ordinanza n. 19684 del 17 luglio 2024 con la quale i giudici della Suprema Corte hanno ribadito quali sono i requisiti che i coniugi devono rispettare per usufruire per le rispettive case dell’esenzione IMU prevista per l’abitazione principale.

Dunque, più che di prima casa sarebbe più corretto parlare di abitazione principale.

Diciamo subito che non basta avere la sola residenza o la sola dimora separata.

Ciò perché sarebbe piuttosto facile cambiare la residenza al Comune solo con l’intento di aggirare gli obblighi di versamento del tributo.

Vediamo nello specifico quali sono gli ulteriori elementi che la Corte di Cassazione ha individuato quali necessari per usufruire dell’esenzione IMU prima casa. Le indicazioni valgono non solo per i coniugi ma anche per i componenti delle unioni civili.

L’IMU per l’abitazione principale dei coniugi

La Legge prevede l’esenzione IMU per la casa individuata quale abitazione principale. A tal fine devono essere rispettate precise condizioni.

Nello specifico il comma 741 della L.160/2019 subordinava le agevolazioni IMU spettanti sull’immobile abitazione principale al fatto che sia il proprietario (o detentore dell’immobile) sia i componenti del suo nucleo familiare avessero presso la stessa abitazione dimora e residenza.

Inoltre, nel caso in cui i due coniugi avessero stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni Imu spettavano per un solo immobile.

La Corte costituzionale con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022 ha dichiarato l’illegittimità di tale norma.

Infatti, secondo la Corte il requisito della dimora e della residenza presso la casa per la quale si intende sfruttare l’esenzione IMU prima casa ( o la riduzione IMU se la casa è di lusso) deve essere verificato solo rispetto al proprietario (o detentore).

Dunque non rileva  il luogo di residenza e dimora dell’altro coniuge o degli altri membri della famiglia.

Dunque, la sentenza da l’OK all’esenzione IMU per i i coniugi che:

  • hanno residenza e dimora abituale separata, ossia in due immobili diversi;
  • vogliono sfruttare l’esonero IMU per la propria rispettiva abitazione principale.

Non rileva il fatto che i due immobili si trovano nello stesso Comune o in un Comune differente. Per l’esenzione IMU dei coniugi servono le bollette.

IMU prima casa. Residenza e dimora sempre separate (nuova ordinanza Corte di Cassazione)

Proprio sulla questione esenzione IMU prima casa (abitazione principale) è tornata la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 19684 del 17 luglio 2024. L’ordinanza si aggiunge alle diverse sentenze sull’esenzione IMU prima casa.

La Corte di Cassazione in primis ha ribadito la possibilità per i coniugi o per i componenti delle unioni civili di avere la residenza separata:

dal momento che una determinazione consensuale o una giusta causa non impediscono loro, indiscussa l’affectio coniugalis, di stabilire residenze disgiunte e a tale possibilità non si oppongono le norme sulla “residenza familiare” dei coniugi ( art. 144 cod. civ. ) o sulla “residenza comune” degli uniti civilmente (art. 1, comma 12, della legge 20 maggio 2016, n. 76) (..).

Dunque, i coniugi possono liberamente decidere per svariate ragioni di avere residenze tra loro separate. Cosicché ad esempio, un coniuge potrà avere la residenza presso l’indirizzo X mentre l’altro coniuge e gli eventuali figli all’indirizzo Y.

Detto ciò, la questione analizzata dalla Corte riguardava un ricorso proposto da un contribuente contro degli avvisi di accertamento con i quali gli erano stati contesti omessi versamenti IMU relativi ad un immobile di sua proprietà. Presso questo immobile il contribuente aveva trasferito la propria dimora ma non la residenza.

Da qui, come ribadito dalla Corte di Cassazione, per prendere l’esenzione IMU abitazione principale non basta avere la sola dimora presso l’immobile ma è necessaria altresì la residenza anagrafica.

Ecco perché nel caso specifico l’esenzione IMU è stata riconosciuta ad un solo dei coniugi che effettivamente aveva la residenza e la dimora nell’immobile indicato come abitazione principale. Prima casa e abitazione principale non sono la stessa cosa.

In sintesi, l’esenzione IMU per l’abitazione principale spetta solo rispetto all’immobile dove il coniuge ha sia la dimora abituale che la residenza.

Riassumendo…

  • La Corte di Cassazione è tornata sulla questione esenzione IMU prima casa per i coniugi;
  • l’esenzione IMU può essere riconosciuta ad entrambi i coniugi per le rispettive abitazioni principali;
  • la legge permette loro di vivere in case diverse;
  • l’esenzione Imu non spetta per le seconde case.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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