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Oggi: 05 Dic, 2025

Quanto si prende di pensione a 62 anni? Ecco i calcoli da fare per il 2026

Ecco quanto si prende di pensione a 62 anni se davvero verranno modificate le regole di calcolo con la nuova quota 41 flessibile.
2 mesi fa
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Ecco perché una pensione che l'INPS liquida in base al calcolo, con poco più di 380 euro al mese può passare a circa 750 euro mensili.
Foto © Investireoggi

Sarà vero che nel 2026 si potrà andare in pensione a 62 anni? La domanda è molto comune soprattutto alla luce del fatto che siamo in attesa di novità dalla manovra di Bilancio 2026. La pensione a 62 anni è un qualcosa che già oggi si può prendere. Lo si può fare con la quota 103. Certo, parliamo di una misura altamente penalizzante. Ed è proprio per questo che si studia per il 2026 una soluzione differente. Che di fatto lascerebbe la possibilità di andare in pensione con 62 anni di età, ma con una misura diversa e con un taglio di pensione meno invasivo. Ma quanto si prende di pensione a 62 anni se la nuova misura allo studio, cioè la quota 41 flessibile verrà introdotta?

“Buongiorno, volevo capire se secondo voi finalmente potrà andare in pensione nel 2026.

Perché ho compiuto ad agosto 62 anni di età e ho già 41 anni di versamenti. Adesso non sto lavorando ma ho preferito dare retta al mio sindacato che mi ha di fatto sconsigliato la quota 103, misura che potevo già sfruttare adesso. Mi dicevano che la mia pensione da 1.800 euro al mese maturata ad agosto, cioè al compimento dei 62 anni, per il solo fatto di scegliere l’uscita di quota 103 mi scendeva a 1.300 euro circa. Hi ritenuto troppo pesante il taglio. Adesso leggo che nel 2026 potrebbe essere meno penalizzante. Secondo voi quanto prenderò di pensione nel 2026 uscendo sempre a 62 anni di età magari a gennaio?”

Quanto si prende di pensione a 62 anni? Ecco i calcoli da fare per il 2026

Per il 2026 la pensione a 62 anni sarà ancora una opportunità. E lo sarà per gli stessi contribuenti di quest’anno, nel senso che i requisiti per accedere alla pensione così in anticipo resteranno intatti.

In effetti come per la quota 103 anche per la quota 41 flessibile i requisiti saranno:

  • Almeno 62 anni di età;
  • Almeno 41 anni di contributi versati.

Ciò che cambia, come anche il nostro lettore sa bene, è il calcolo del trattamento. Uno dei motivi per i quali la quota 103 non ha funzionato per bene da anni ormai è proprio il taglio rilevante di assegno a cui i beneficiari venivano costretti. Con la quota 103 bisognava accettare il ricalcolo contributivo della pensione. Quindi, un ricalcolo penalizzante e di parecchio per alcuni lavoratori. I più penalizzati quelli che al 31 dicembre 1995 avevano già maturato 18 anni o più di contributi. Perché si tratta di soggetti che senza il calcolo contributivo obbligatorio di quota 103, avrebbero avuto diritto al calcolo retributivo per i periodi fino al 31 dicembre 2011. Riducendo il calcolo contributivo solo ai periodi successivi. Per chi al 31 dicembre 1995 si trovava invece con meno di 18 anni di versamenti, il calcolo retributivo si fermava ai periodi fino a tutto il 1995.

Ecco quanto si prende di pensione a 62 anni se davvero verranno modificate le regole di calcolo con la nuova quota 41 flessibile

Il taglio di pensione cui vanno incontro quanti con la quota 103 devono accettare il ricalcolo contributivo come detto in precedenza, può arrivare a superare il 30%.

Molto cambia da contribuente a contribuente naturalmente. Dipende dagli anni di versamenti al 31 dicembre 1995 ma anche da che genere di contributi sono stati versati, soprattutto negli ultimi anni di carriera per determinare la quota retributiva di prestazione. Ma quanto si prende di pensione a 62 anni è una domanda che resta di attualità. Perché l’intenzione del governo è di introdurre una pensione anticipata flessibile con la quota 41.

Che prevede un taglio di pensione diverso. Niente ricalcolo con il metodo contributivo. Ma un taglio del 2% per ogni anno di anticipo rispetto alla soglia dei 67 anni di età. In pratica, il nostro lettore a 62 anni potrebbe trovare conveniente uscire dal lavoro perdendo a 62 anni il 10% di pensione. Attenzione, se attendesse pochi mesi, cioè fino al compimento dei 63 anni, il taglio sarebbe dell’8%. Così come per un sessantaquattrenne sarebbe del 6% e per un sessantacinquenne del 4%.

Una pensione di circa 1.800 euro al mese come quella che il lettore dice di aver maturato secondo i calcoli del suo sindacato, con la quota 41 flessibile sarebbe tagliata di 180 euro. Nettamente meno dei quasi 500 euro che perderebbe con la quota 103 attuale. E se aspettasse i 63 anni, il taglio scenderebbe ancora di più, a 144 euro. Anzi, in teoria, se la misura nascerà come sembra stiano per fare al governo, il taglio potrebbe anche non essere applicato. Per la quota 41 flessibile infatti si parla di un taglio fino al 10% massimo ma solo per titolari di un ISEE sopra 35.000 euro. Con un ISEE più basso non ci sarebbe taglio alcuno.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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