Il vero problema non sono le pensioni di oggi o domani ma quelle di dopodomani: se hai figli o nipoti dovresti leggere

Attenzione perché il vero problema non sono le pensioni di oggi o domani. Ma quelle di dopodomani. E per questo, se hai dei figli e/o dei nipoti dovresti davvero leggere quanto segue. Tutto quello che devi sapere.
3 anni fa
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Il vero problema non sono le pensioni di oggi o domani ma quelle di dopodomani: se hai figli o nipoti dovresti leggere
Il vero problema non sono le pensioni di oggi o domani ma quelle di dopodomani: se hai figli o nipoti dovresti leggere

Attenzione perché il vero problema non sono le pensioni di oggi o di domani. Ma quelle di dopodomani. E per questo, se hai dei figli e/o dei nipoti, dovresti davvero leggere quanto segue.

Perché il vero problema per le pensioni future è rappresentato dall’impossibilità di maturare i requisiti per l’accesso alla prestazione pubblica. Con la conseguenza che, chi non può permettersi la pensione di scorta, grazie alla previdenza complementare, rischia dopo i 67 anni di restare senza alcun sostegno a livello economico.

Il vero problema non sono le pensioni di oggi o domani ma quelle di dopodomani. Ecco perché se hai figli o nipoti dovresti leggere

In particolare, il vero problema passa pure attraverso l’attesa riforma delle pensioni strutturale a partire dal 2023. Ma in realtà, da quasi quattro mesi, il dialogo tra il Governo italiano ed i Sindacati, sulla revisione strutturale della previdenza pubblica, è interrotto.

Non a caso, uno dei tre tavoli tematici istituiti dal Governo italiano, per dialogare con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil, si basa proprio sul fatto che il vero problema non sono le pensioni di oggi. Visto che c’è in ballo, tra l’altro, l’istituzione della cosiddetta pensione di garanzia giovani. Vediamo allora come funzionerebbe.

Come funzionerebbe la pensione di garanzia per i giovani lavoratori di oggi

Chiarito che il vero problema non sono le pensioni di oggi, come funzionerebbe la pensione di garanzia per i giovani lavoratori? Si tratta, nello specifico, di una misura che andrebbe a coprire a livello previdenziale, a carico dello Stato, la contribuzione quando il lavoratore perde il posto o comunque è disoccupato. In questo modo si andrebbero a coprire i buchi contributivi generati dalla precarietà e dalle carriere lavorative discontinue. Infine, ricordiamo che la coperta della riforma delle pensioni è troppo corta: ecco infatti chi resterà fuori.

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