Sanae Takaichi quasi certamente sarà il nuovo primo ministro, prima donna nella storia del Sol Levante. Ishin, formazione di centro-destra finora all’opposizione, ha annunciato che sosterrà la sua nomina, pur non ricoprendo incarichi nel governo. E sul mercato dei bond in Giappone sembra per il momento essere tornato il sereno. Sono state settimane convulse le ultime. Ad inizio mese la candidata dell’ala conservatrice vinceva a sorpresa le elezioni primarie del Partito Liberal Democratico (PLD). I rendimenti sovrani s’impennarono, con il trentennale a sfiorare il 3,50%.
Più deficit in vista
Takaichi è nota per le sue posizioni iper-espansive in politica fiscale e monetaria.
Ella ha promesso ai parlamentari del suo partito e alla base il taglio delle tasse e l’aumento della spesa pubblica. Tutto in deficit, ovvero emettendo sul mercato del Giappone nuovi bond. Una bella gatta da pelare per un’economia già alle prese con un debito pubblico sopra il 250% del Pil.
Nei giorni scorsi, tuttavia, la nomina di Takaichi a capo del nuovo governo sembrava quasi sfumata dopo che il partito centrista Komeito aveva rotto l’alleanza con il PLD durata 26 anni. Non sono andate giù le posizioni molto conservatrici su temi come le unioni gay e il mantenimento del cognome da nubile per le donne sposate. Con i suoi 26 deputati alla Camera bassa, gli alleati avevano permesso al PLD di governare anche dopo la perdita della maggioranza assoluta dei seggi di un anno fa. E a luglio c’era stata la perdita anche al Senato, costringendo il primo ministro Shigeru Ishiba a dimettersi.
Ishin partito liberale in economia
Ma Ishin possiede 35 seggi, più di Komeito.
Sebbene l’alleanza resti per un pelo minoritaria alla Camera di 465 seggi, al secondo turno a Takaichi basterà avere un solo voto in più rispetto all’avversario per essere eletta. Dicevamo che sul mercato dei bond in Giappone sembra tornato il sereno. Bisogna vedere quanto durerà. La ragione fondamentale per questo stemperamento delle tensioni sta nella natura di Ishin, partito con tendenze liberali in economia. Esso chiede una riduzione del peso dello stato, ossia minore spesa pubblica e tagli al deficit.
In teoria, le posizioni lassiste di Takaichi sui conti pubblici verrebbero smussate. In realtà, dall’accordo scopriamo che Hirofumi Yoshimura, leader di Ishin, abbia chiesto e ottenuto all’alleato l’eliminazione (temporanea?) dell’IVA sui generi alimentari, oltre che la definizione di Osaka come seconda capitale per il caso di emergenza e il divieto per le imprese di finanziare partiti e singoli esponenti politici. La prima misura servirebbe nel breve periodo per contenere l’inflazione, al 2,7% in agosto. D’altra parte, graverebbe sul bilancio dello stato. A fine mese la Banca del Giappone potrebbe alzare i tassi di interesse per tentare di riacquistare il controllo sulla stabilità dei prezzi. Un gesto che la nuova premier vedrebbe come una sfida al suo operato.
Mercato bond in Giappone torna sereno
Il rendimento del bond a 30 anni del Giappone sul mercato secondario è sceso al 3,11%, ai minimi da due mesi.
Il decennale viaggia all’1,67%, appena sotto i massimi di 1,70% agli inizi di ottobre. Takaichi vuole altresì riformare la Costituzione pacifista per aumentare il budget destinato alla difesa. In pratica, ancora più soldi pubblici da spendere e possibile aumento delle tensioni con la Cina anche sulla collaborazione con Taiwan. A fine mese arriva il presidente americano Donald Trump dopo avere partecipato al vertice APEC. Quello sarà il debutto ufficiale di Takaichi come primo ministro sul piano internazionale.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
