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Oggi: 05 Dic, 2025

QE qualitativo in Giappone per nascondere un fallimento?

In Giappone cambiano gli stimoli monetari: primo caso di ammissione implicito del fallimento del QE?
9 anni fa
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In Giappone cambiano gli stimoli monetari: primo caso di ammissione implicito del fallimento del QE?

 

 

Inflazione Giappone, l’impegno di Kuroda

Nell’Eurozona sarebbe possibile un esperimento del genere? In teoria, no. Lo statuto della BCE vieta a Mario Draghi di perseguire un certo livello di rendimenti per i titoli di stato, cosa che assumerebbe la natura di una monetizzazione mascherata dei debiti sovrani dell’area. Lo stesso dicasi per i tassi di cambio. Dunque, Francoforte non dovrebbe poter copiare la mossa del collega asiatico.

Un’altra potrebbe essere, invece, la misura che i funzionari della BCE metterebbero nero su bianco, come ha fatto ieri la BoJ: l’“inflation overshooting commitment”. Seguendo parzialmente il consiglio del Premio Nobel, Paul Krugman, Kuroda ha non innalzato il target d’inflazione (questo chiede Krugman, leggi anche: Banche centrali puntino a un’inflazione del 3%), ma si è impegnato a lasciare gli stimoli invariati fino a quando il tasso d’inflazione non resterà per un po’ sopra l’obiettivo del 2%.

Questo, perché altrimenti famiglie e imprese potrebbero aspettarsi un ritiro degli stimoli e un rialzo dei tassi non appena la crescita annua dei prezzi si avvicinasse al 2%, ma con la conseguenza di riportare l’economia verso un’inflazione più bassa e tendenzialmente deflativa. Ecco, sul punto si è espressa anche la BCE favorevolmente, ma in maniera piuttosto vaga e informale, anche perché nell’Eurozona un’inflazione media superiore al 2% potrebbe essere il risultato di una crescita dei prezzi anche sopra il 3% in economie solide come la Germania e una intorno all’1% nel Sud Europa. Si rischia così di compromettere la stabilità dei prezzi in parte dell’unione monetaria.

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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