C'è mercurio nei vaccini? Ne parla Stefano Montanari (1 Viewer)

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Silvestri, Bella & Cossarizza, scienza & medicina

Quella del mercurio nei vaccini è una bufala, non nel senso che sia completamente assente, ma per quanto riguarda gli effetti sulla salute.


Marco Bella
Ricercatore in Chimica Organica
9 luglio 2017
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Ma quanto mercurio c’è nei vaccini? Le quantità, secondo un’analisi commissionata proprio dagli antivax, sono al massimo dell’ordine di 10 microgrammi per litro. Questo significa che l’apporto di mercurio con i vaccini è dell’ordine di un centesimo di microgrammo. Almeno mille volte inferiorealla dose giornaliera cronica per la quale non si evidenziano effetti per la salute. Tra l’altro, si tratta di dosi prese non tutti i giorni, ma poche volte nella vita. Si assorbe più mercurio dall’acqua potabile o dal cibo di tutti i giorni, persino dall’aria.
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Blog | Vaccini, la bufala del mercurio e altri metalli pesanti - Il Fatto Quotidiano
 
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G. Folchini
12 giugno 2017

Guido Silvestri è professore ordinario di Patologia Generale alla Emory University di Atlanta, in Georgia. Dal 2001 dirige un laboratorio di ricerca specializzato nello studio dell’infezione da HIV, di cui è considerato uno dei massimi esperti al mondo. Il dottor Silvestri è il referente medico-scientifico che sta collaborando con il Movimento 5 Stelle, il partito più ostico e diffidente sui #vaccini, ...

Recentemente è intervenuto sul famoso o famigerato studio di Antonietta Gatti e Stefano Montanari, icone dei movimenti vax-free, ...

Innanzitutto Guido Silvestri ricorda che l'International Journal of Vaccines and Vaccination, la rivista dove è stata pubblicato il lavoro di Montanari e Gatti, è editata da MedCrave, publisher incluso nella “Beall’s List of Predatory Publishers”, cioè la lista nera degli editori che stampano giornali in cui uno può scrivere qualsiasi cosa, basta che paghi. Comunque Silvestri, analizzando il lavoro scientifico svolto dalla coppia Montanari-Gatti, ammette che sarebbe anche interessante, se non avesse due problemi essenziali. Il primo è che dimostra esattamente il contrario di ciò che vorrebbe, il secondo è che non ha controlli. Silvestri spiega che lo studio "mostra una serie di microfotografie ottenute dopo evaporazione di droplets di 20 micro litri di vaccino, in cui le particelle tossiche vengono trovate in numero variabile da 2 a 1,821. Però gli autori non traducono questo numero crudo di particelle in una concentrazione specifica".

È proprio l'immunologo, allora, che decide di ottemperare a questa mancanza. In altre parole, risparmiandovi i calcoli, la percentuale dei “tossici" scoperti da Gatti e Montanari è nell'ordine di 0.00000000000000000005% . Dati ampiamente a conoscenza della comunità scientifica: le preparazioni vaccinali sono infatti purissime.

Studio di qualità scientifica pessima
E poi c’è il problema dei controlli. "Gatti e Montanari hanno fatto questi studi nel vuoto, senza alcun termine di paragone - spiega Silvestri - senza misurare, con lo stesso metodo, il numero delle stesse particelle in altre soluzioni acquose o oleose, che ne so, acqua minerale, olio d’oliva, verdicchio, grappa, olio di ricino, fate voi". In merito a ciò, il medico rammenta un altro studio pubblicato dalla coppia Gatti-Montanari nel 2009. Questo sì editato da un rivista scientificamente attendibile come Critical Reviews in Food Science and Nutrition, in cui lo studio di 86 campioni di pane e 49 campioni di biscotti, provenienti da 14 paesi diversi, fa emergere - usando la stessa tecnologia - le stesse particelle nel 40% dei campioni testati.

"Dobbiamo ritenerci fortunati che il lavoro del 2009 non abbia dato origine ad un movimento mondiale contro l’uso del pane e dei biscotti" ironizza Silvestri. In conclusione, questo articolo di Gatti e Montanari è considerato dall'immunologo di qualità scientifica pessima. Ed il loro commento in cui si esorta a non immettere queste "tossine" in alcun farmaco, è considerato da Silvestri un assurdità proprio per la dimostrata purezza degli stessi vaccini .

Vaccini: Silvestri l'immunologo 'grillino' smonta Montanari


Roberto Burioni (@RobertoBurioni) | Twitter


Beatrice Lorenzin (@BeaLorenzin) | Twitter


Vaccini, Burioni sfida Salvini dopo l'uscita del leghista sui 10 obbligatori: "Abbiamo un nuovo immunologo"
 

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22.1.18



La parola d'ordine corrente è annichilire l'infanzia. Il vaccino Infanrix Hexa provoca anche l’autismo. Lo attesta un documento interno della Glaxo Smith Kline. Ma non è tutto. Repetita iuvant: torniamo sull'argomento. Ecco il rapporto confidenziale «Glaxo» dove sono elencati parecchi «effetti avversi» al vaccino mai sottoposti alle autorità sanitarie.
La stessa GSK ha ammesso l’autenticità del documento.
Nessuna autorità italiana, però, lo ha mai considerato.
L'Istituto superiore di sanità perché non è prontamente intervenuto?
C'è un giudice almeno a Berlino?



Arresto cardiaco, convulsioni ed ipocinesia, ovvero rallentamento o riduzione dei movimenti spontanei del corpo. È quanto attesta, ad esempio, tale rapporto confidenziale della Glaxo Smith Kline (datato 16 dicembre 2011) su un caso italiano a danno della vita di un minore , avvenuto il 10 agosto 2009 in Italia, in seguito alla somministrazione del vaccino Infanrix Hexa. Perché l’Aifa ha occultato questo caso? Carta canta: la farmacovigilanza in Italia non funziona volutamente.




L’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline è al corrente da almeno 7 anni, di vitali informazioni concernenti l’insicurezza del vaccino pediatrico Infanrix Hexa.






Un documento riservato sconvolgente è stato reso noto da tempo in rete: si tratta del contenuto di un corposo dossier di ben 1.271 pagine, relativo al vaccino Infanrix Hexa, prodotto dalla stessa multinazionale GlaxoSmithKline.
In tale relazione, la società GSK ha elencato numerose reazioni avverse che si sono verificate dopo l’iniezione di una dose di Infanrix Hexa sui minori (neonati e bambini sani), dalla febbre alla morte, indipendentemente dal fatto che l’effetto avverso fosse correlato con l’iniezione preventiva.




Si contano 1.742 reazioni avverse, elencate in 41 paesi, inclusa l’Italia che detiene il primato con 595 segnalazioni.



E’ così sicuro l’esavalente GSK che però, dal 23 Ottobre 2009 al 22 ottobre 2011, la GSK ha individuato numerosi dati e centinaia di referti medici che riportano reazioni avverse. Ecco i dati essenziali del suddetto rapporto:
Reazioni avverse in più di 40 paesi – Il documento della società GSK è basato su 1.742 referti medici internazionali inviati “spontaneamente” durante due anni. In totale, 41 paesi hanno partecipato allo studio. I rapporti raccolti provengono principalmente da Italia, Germania e Francia.

Milioni di dosi distribuite – Durante il periodo, sono state iniettate 24.283.415 dosi di vaccino Infanrix Hexa. Sono tra 6 e 24 milioni i bambini che sono stati vaccinati, in numero variabile secondo il dosaggio raccomandato. Complessivamente, più di 70 milioni di dosi sono state distribuite dal lancio del vaccino nel 2000.

825 casi differenti di complicazioni mediche – In circa trenta pagine, il documento presenta, in varie tabelle, tutte le reazioni avverse elencate nelle varie relazioni mediche redatte dopo la vaccinazione. Le reazioni avverse possono interessare tutti i sistemi e gli organi del corpo del bambino: sistema respiratorio, sistema cardiovascolare, sistema nervoso, sistema immunitario ecc.

Centinaia di casi gravi – Il documento riporta 559 casi gravi , ma solo 56 sono elencati nel documento ufficiale, in merito al vaccino Infanrix hexa. L’autismo, la morte improvvisa in culla, problemi di anemia e problemi polmonari sono elencati nelle tabelle.

Autismo – A dispetto degli esperti in camice bianco e doppiopetto partitico che si affannano ad affermare il contrario, gli eventi di autismo compaiono più volte nelle tabelle riportate nel report [ad es. a pag. 27], ma non è chiaro come GSK giudichi questi eventi [nel caso di pag. 27 lo riporta nel gruppo dei “Mental Impairment Disorders” e lo classifica come Serious]. L’Autismo compare poi a pag. 626, 632, 756, 995, 1147, 1201, 1206.

Decesso di 14 bambini – Durante il periodo in analisi, sono stati riportati 14 decessi di bambini vaccinati. La cosa sconcertante nei report sui decessi è la chiara correlazione temporale fra vaccinazione e decesso [ad es. il primo caso a pag. 1220 avvenuto 11 giorni dopo la vaccinazione, e il secondo caso ancora 11 giorni dopo la vaccinazione - morte in culla - ma in nessuno dei due è disponibile l’autopsia], mentre la GSK dichiara il contrario a sostegno della propria opinabile linea di condotta in cui gli eventi sono considerati seri solo se corrispondono ai criteri medici stabiliti da se stessa..

A proposito del mercurio, messo al bando dalla convenzione di Minamata, ratificata dall’Unione europea, la GSK si dichiara impossibilitata a rilasciare una dichiarazione scritta che confermi l’assenza totale di Thimerosal dall’Infanrix Hexa come prodotto finito, in quanto sa molto bene che è ancora utilizzato nei processi di lavorazione.
Il numero di effetti collaterali gravi, identificati in questo documento riservato, è incommensurabile in aggiunta a quelli riportati nel manuale professionale per medici e farmacisti e ciò che è ancor più scandaloso è che si tengono i genitori all’oscuro di tutto, riversando su di loro la responsabilità di firmare un consenso informato alla vaccinazione ridicolo, e totalmente inadeguato, rispetto alla mole di informazioni che vengono scambiate segretamente negli uffici di questa multinazionale della malattia.


riferimenti:


Infanrix hexa: le document confidentiel accablant - Le site d'Initiative Citoyenne



Su La Testa!: BALLE IN RETE: CENSURA MINISTERIALE

Su La Testa!: VACCINI OBBLIGATORI PER GLI "INADEMPIENTI"

Pubblicato da Gianni Lannes a 11:27
 

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Dopo le Obbligazioni sulla Morte, anche le Obbligazioni sui Vaccini. Che rendono un bell’interesse.
Maurizio Blondet 2 agosto 2017 7 Comments


Una speculazione finanziaria miliardaria sui vaccini? Un lettore mi ha reso nota l’esistenza di “Vaccine Bonds”, obbligazioni sui vaccini, che servono a raccogliere fondi per vaccinare i bambini del Terzo Mondo. Un investimento che “ha già salvato milioni di vite umane”, secondo i siti ufficiali. Una operazione altamente umanitaria, commovente – se non fosse che, nei prospetti per gli acquirenti di tali obbligazioni, si dice che essi hanno dato “rendimenti estremamente buoni” (extremely good returns), o “un ritorno significativo sull’investimento”. La filantropia umanitaria estrae un lucro finanziario ragguardevole dai vaccini: e da dove? Non sono sicuro di aver capito bene e tutto; il che non deve stupire, conoscendo l’inventiva geniale dell’alta finanza. I vaccine bonds hanno avuto un precursore un paio d’anni fa, nei Death Bonds, letteralmente “obbligazioni della morte”.

Cavar soldi dai malati terminali
Le obbligazioni della morte sono l’evoluzione di una lucrosa speculazione sui malati terminali di AIDS negli anni ’80. Questi pazienti ed altri malati terminali avevano bisogno di denaro contante per pagarsi le costose cure; quindi vendevano le loro polizze sulla vita (di cui del resto non potevano più pagare i ratei) a compratori interessati all’affare: questi versavano ai moribondi denaro fresco e subentravano nell’assicurazione come beneficiari, continuando pure a pagare i ratei dei premi; alla morte del venditore, costoro riscotevano il capitale in toto, 100 per cento, mentre al malato avevano anticipato tra il 20 e il 40.

In seguito, sono stati sfruttati gli anziani oltre i 65, ridotti in miseria dalle pensioni insufficienti, e che hanno bisogno di denaro; se costoro hanno un’assicurazione sulla vita, il broker la compra dando al pensionato una frazione del capitale che incasserebbe, pochi maledetti e subito, diventa il beneficiario e, alla morte del pensionato, riscuote il capitale intero. Poi questi contratti sono stati “messi insieme” a centinaia, in modo da formare “obbligazioni della morte”, titoli che i fondi d’investimento comprano volentieri..

L’affinità delle obbligazioni della Morte con i Vaccine Bonds sta nel fatto che anche con questi ultimi la finanza speculativa “anticipa” somme di denaro comunque dovute. Solo che in questo caso l’assicurato è un ente globale pubblico-privato che si chiama Global Alliance for Vaccines and Immunization (d’ora in poi GAVI) che s’è dato la missione di vaccinare tutti i bambini poveri del Terzo Mondo, fra i paesi più poveri.

Secondo la sua stessa descrizione, “La GAVI Alliance è una sorta di sensale [middleman] fra i donatori (Gates Foundation, Stati Uniti eccetera), le case farmaceutiche (GSK [la Glaxo] Merck, Pfizer eccetera) e governi (Afghanistan, Eritrea, Haiti eccetera): essa tratta per conto dei paesi l’acquisto di vaccini al prezzo basso e donazioni. Il denaro dato dai donatori consente al GAVI di assistere i paesi poveri nell’acquisto di vaccini”.

Bill Gates è il massimo promotore e donatore di questa così caritatevole impresa; a cui han dato la loro laica benedizione la Banca Mondiale, l’Unicef, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, insomma gli enti globalisti più famosi per la loro bontà.


Chi paga il GAVI Alliance (e quanto) per vaccinare.
Soprattutto, diversi paesi del primo mondo – oltre gli Usa, Francia, Italia, Norvegia, Sudafrica, Spagna, Olanda, Svezia e Regno Unito (a cui si sono aggiunti adesso Sud Africa e Australia) – si sono impegnati a contribuire, in modo vincolante, alla bella impresa, versando i loro doni in milioni di dollari per 20 anni e più, un tot all’anno. Con questi milioni la GAVI compra i vaccini a 72 paesi più poveri del mondo (smette di aiutare quelli il cui Pil pro capite supera i 1550 $), e vaccina al ritmo di mezzo miliardo di bambini a volta. Con gran vantaggio delle Case fabbricanti, ovviamente, che trovano qui un mercato enorme per i loro prodotti.

Ma cosa c’entrano i Vaccine Bonds, direte voi? Il GAVI Alliance è ben finanziato dai paesi del Primo Mondo e dalla Fondazione Gates (che ha versato 1,3 miliardi di dollari); che bisogno ha di emettere titoli, ossia di chiedere prestiti?


Bill e Melinda Gates, benefattori.
La spiegazione ufficiale è che GAVI ha bisogno di trasformare in denaro liquido “subito” le donazioni “di domani”, quindi di farsi “anticipare” le cifre dai cosiddetti mercati, naturalmente compensando i suddetti mercati con un grasso interesse per la loro anticipazione – comunque garantita dai pagamenti regolari che gli Stati ricchi si sono impegnati a versare, obbligatoriamente, per almeno 20 anni.

Ma non è che GAVI vada a Wall Street a chiedere soldi su pegno personalmente. No. Il Regno Unito ha creato per questo una apposita finanziaria, che si chiama International Finance Facility for Immunisation (IFFIm). Diretto da un grand commis di varie istituzioni globale di nome René Karsenti (è “francese”, diciamo) lo IFFIm emette titoli sui più fantastici mercati finanziari globali.


René Karsenti, presiede anche l’Associazione Internazionale dei Mercati di Capitali (ICMA), organo che rappresenta 430 istituzioni finanziarie operative sui mercati monetari globali. E’ stato direttore generale alla BEI, Banca Europea , uomo di Attali alla Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo (BERD), uomo della Banca Mondiale.
Per esempio nel 2008 ha offerto Vaccine Bonds denominati in Rand Sudafricani alla borsa di Tokio, rivolti ai piccoli risparmiatori: sborsando ciascuno l’equivalente di 1270 $, tali piccoli risparmiatori – golosi di valute come il RAND, che rendono alti tassi – ne hanno dato all’IFFIm 223 milioni.

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Precedentemente, alla City di Londra, Karsenti era riuscito a raccogliere quasi un miliardo, offrendo tagli da mille sterline. A quale interesse per gli investitori? “un ritorno fisso del 16,2%”

Un interesse usurario, a cui mi rifiuto di credere – o meglio, mi rifiuterei, se non lo dicessero gli stessi documenti dell’IFFIm e delle agenzie che fanno il rating di questi bonds, ovviamente garantendoli sicurissimi. Fra questi Standard and Poor’s Ratings (S&P), il cui capintesta, in una riunione del 20013, notava che verso l’IFFIm “solo Zimbabwe, Sudan e Somalia sono in prolungato arretrato sui pagamenti, sottolineando che questo è un numero insolitamente basso fra i paesi riceventi”: rallegrandosi ovviamente – perché magari potessero le banche dell’Occidente (ed altri usurai) vantare che, dei crediti che hanno concesso, solo 3 su 72 sono andati a male. Magari potesse Montepaschi vantare un simile tasso di insolvenze sui prestiti!

I paesi poveri pagano per i vaccini che noi diamo gratis?
Un momento però; lasciando la gioia agli usurai e l’esultanza ai finanzieri, noi ci domandiamo: cosa stanno pagando i 72 paesi, ciascuno con un Pil pro-capite sotto i 1550 dollari annui? E perché devono ripagare qualcosa, se i governo occidentali – fra cui il nostro – hanno fatto e stanno facendo donazioni al GAVI Alliance?

Sono donazioni, dunque a fondo perduto, per definizione.

Invece GAVI, attraverso la sua finanziaria mondiale IFFIm, non solo si fa anticipare (inutilmente?) cifre enormi su tali donazioni, pagando enormi interessi; ma a quanto pare fa pagare ai paesi di cui vaccina i bambini, il costo dei vaccini e delle vaccinazioni? O fa pagare loro il “solido ritorno sull’investimento” dei Vaccine Bonds?

Non lo stiamo affermando, badate; lo stiamo solo domandando, perché la nostra mente si perde fra le sottigliezze e le ingegnosità della finanza creativa.

Non sarà che questa filantropica impresa di vaccinazione mondiale sia l’ennesima spoliazione della finanza speculativa globale ai danni dei poveri, facendoli pagare per i vaccini che abbiamo già pagato noi contribuenti europei? E per vaccini sperimentali che le Case provano in corpore vili, e anche con gran lucro? Perché certamente tutto ciò si traduce in un colossale e sicurissimo mercato per le farmaceutiche globali.

Quanto grande? La International Finance Facility for Immunisation (IFFIm), che emette i vaccine bonds per bontà, è sostanzialmente un fondo che gestisce, o che ha raccolto ed anticipato, 5,5 miliardi di dollari.

GAVI, leggiamo nei suoi prospetti, “fornisce vaccini contro difterite, tetano, pertosse combinati con l’emofilo dell’influenza tipo B e dell’epatite B, il cosiddetto “pentavalente” (cinque antigeni in una sola somministrazione ) e anche vaccini contro morbillo, febbre gialla, pneumococchi (polmonite e meningite) , rotavirus (diarrea)”. I due ultimi, ”nuovi” ossia sperimentali, hanno già “salvato milioni di vite” e fornito un solido ritorno sugli investimenti agli investitori. Naturalmente chiedere quanti infanti del Terzo Mondo ha ammazzato il pentavalente coi suoi effetti collaterali, è vietato : dalla ministra Lorenzin e dai media: è manifestazione dello spirito anti-scientifico, di questo nuovo oscurantismo che va insieme col populismo e con la sfiducia verso questo governo che nessuno ha eletto.

E’contro questa sfiducia, sicuramente, se il rimpianto presidente Obama, pochi giorni prima di lasciare la carica, il 4 novembre 2016, ha emanato “l’ordine esecutivo” per “Far avanzare l’agenda di Sicurezza globale della Salute e avere un Mondo sicuro dalle minacce di malattie infettive”.

Advancing the Global Health Security Agenda to Achieve a World Safe and Secure from Infectious Disease Threats

Executive Order -- Advancing the Global Health Security Agenda to Achieve a World Safe and Secure from Infectious Disease Threats

Quella grandiosa “agenda” di cui Obama stesso, ricevendo alla Casa Bianca la nostra Lorenzin accompagnata come sempre dal’uomo-Glaxo, ha investito “L’Italia come capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale per i prossimi 5 anni”.

Adesso infatti, dopo che l’esperimento della vaccinazione dodecavalente assistita dalla psico-polizia e dalla forza pubblica, nonché dall’espulsione dalle scuole dei non vaccinati e da multe rovinose per i genitori resistenti ha avuto tanto successo in Italia, lo comincia ad applicare Macro. Si noti: durante la campagna elettorale, mai Macron ha accennato minimamente alla vaccinazione multipla; però è stata la prima decisione che il suo primo ministro ha perso appena insediato: 11 vaccini obbligatori. Sulla collusione del governo dell’uomo Rotschild con la farmaceutica Sanofi, si stanno moltiplicando prove0 consistenti.

Vaccins : la collusion entre le gouvernement et Sanofi

Vedremo se i francesi si faranno vaccinare passivamente come noi. Intanto, la Corte Europea ha riconosciuto che il vaccino contro l’epatite B può provocare la sclerose a placche: un lievissimo effetto collaterali, che non deve impedire la lotta del Potere contro i genitori oscurantisti che si oppongono al progresso scientifico e alla scienza della diplomata Lorenzin.

Vaccin contre l’hépatite B: la Cour de Luxembourg reconnaît le lien avec la sclérose en plaques!





Troppi banchieri e miliardari si occupano del nostro bene, ecco il problema.


Vignetta oscurantista.
 

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Influenza A: ma il vaccino è sicuro? | Humanitas Salute

di Sandro Iannaccone
Giornalista scientifico

1 GIU, 2017

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Nel documento, l’Aifa spiega che
... la Sids (sindrome della morte improvvisa del lattante) “è una delle più frequenti cause di morte nel primo anno di vita, con un’incidenza stimata di circa un caso ogni 700/1.000 bambini nati vivi” e che “diversi studi condotti negli anni scorsi hanno dimostrato che non esiste alcuna relazione causale tra l’esposizione ai vaccini e la Sids e che l’incidenza della Sids è la stessa sia in presenza che in assenza di vaccinazione. Il fatto che una Sids si possa verificare a breve distanza dalla vaccinazione non implica, quindi, alcun rapporto di causa-effetto”.
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Vaccini, perché l'accusa del Codacons non ha senso - Wired


“Dieci vaccini sono la giusta scelta sociale”. Intervista al virologo Fabrizio Pregliasco


Vaccini: "Contengono mercurio e fanno ammalare?". Le risposte dell'Iss ai dubbi dei free vax
 

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