Da domani si potrà fare ufficialmente domanda per il reddito di cittadinanza. Già nei giorni scorsi però i centri per l’impiego sono stati presi d’assalto da richiedenti, non solo del sussidio ma anche da chi vuole diventare navigator. C’è anche chi si è presentato candidandosi come “terminator”, emblema di quanto sull’argomento ci sia ancora poca chiarezza. Clima di confusione che può portare anche a truffe. Già il segretario della Cgil Toscana Mirko Lami ha invitato i giovani interessati a diventare navigator a prestare massima attenzione alle offerte proposte: “in giro ci sono anche agenzie fantasma che prendono soldi e scappano, nel senso che non danno la formazione che millantano”.

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Per quanto riguarda chi navigator lo diventa poi, restano alcuni nodi da sciogliere. Il timore è che i centri per l’impiego non siano ancora preparati a gestire questo compito di intermediazione tra offerta e domanda di lavoro. Spiega Mirko Lami: “i Centri per l’impiego già non sono messi bene, con l’avvio fra pochi giorni dei servizi dedicati al reddito di cittadinanza sarà ancora peggio. La prima difficoltà è strutturale: sarà difficile, se non impossibile, avviare qualcuno a un lavoro che non c’è. La seconda sta nel paradosso che saranno dei lavoratori precari, assunti per due anni, a cercare lavoro ad altri precari. I navigator, infatti, saranno assunti con un contratto di due anni dall’Agenzia nazionale politiche attive lavoro (Anpal). Devono essere in possesso di una laurea magistrale in giurisprudenza, sociologia, scienze politiche, economia, psicologia o scienze della formazione”.
I navigator quindi dovranno essere, sulla carta almeno, figure competenti e appositamente formate. Ma proprio su questo secondo requisito ritorna il rischio di truffa: “in questi giorni stanno nascendo decine di agenzie che offrono corsi di formazione, che non formano, a buon prezzo, 500 euro per un corso di otto ore, 1.800 euro per uno di tre giorni”.