Sta per debuttare la fase due del programma Reddito di Cittadinanza. Le domande accolte porteranno all’attribuzione della carta per i beneficiari e all’erogazione contestuale dei primi importi. Al tempo stesso i beneficiari del Rdc saranno inseriti nel piano di lavoro. A tal proposito è bene evidenziare due recenti novità previste per i centri per l’impiego.

Piattaforma per le offerte di lavoro: come funzionerà

In origine dovevano essere due piattaforme digitali, una per la raccolta dei firmatari del patto di inclusione e l’altra per la firma del patto per il lavoro.

Le recenti novità invece hanno ridotto ad una sola la piattaforma. Non è ancora stato specificato che tipo di programma sarà utilizzato e se la scelta avverrà su gara d’appalto o dietro assegnazione diretta (in questo secondo caso sono già emerse a dire il vero alcune polemiche sul coinvolgimento di una piattaforma che sarebbe utilizzata nello Stato del Missisipi). L’obiettivo di questa infrastruttura sarà quello di smistare gli assegnatari del sussidio verso il centro per l’impiego o ai servizi sociali del Comune a seconda dei casi. Per cercare di ridurre i disservizi e rendere l’iter il più fluido possibile, i Comuni dovranno accettare chi arriva dai centri per l’impiego solamente se presentano una motivazione scritta e dopo il superamento di un colloquio presso gli addetti del collocamento. Sarà ammesso anche l’iter inverso, ovvero che qualcuno smistato ai servizi sociali in un secondo momento venga invece mandato al centro per l’ìmpiego (possibilità invece non prevista nella formulazione originaria del piano). Altra novità: gli under 29 dovranno necessariamente passare per i centri per l’impiego.

Controllo requisiti reddito di cittadinanza: esonerati i centri per l’impiego

Sul fronte del controllo dei requisiti (o della denuncia di dichiarazioni anomale o sospette) i centri per l’impiego sono stati esonerati dalla responsabilità.

I compiti di verifica spettano all’Inps, che avrà 10 giorni di tempo per esprimersi su ognuna delle pratiche. Un tempo esiguo per mettere a confronto i dati del candidato (derivanti in gran parte di autocertificazione) con le banche dati risultanti da conti correnti, proprietà immobiliari e redditi.

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