Per il contribuente che autorizza la domiciliazione su conto corrente bancario o postale per il pagamento dei tributi locali si potrebbe verificare il beneficio di uno sconto sull’importo dovuto. La conferma è arrivata con la conversione in legge (n. 77 del 2020) del decreto Rilancio (decreto – legge n. 34 del 2020).

Durante tale fase parlamentare, infatti, è stato inserito l’art. 118-ter in cui espressamente si legge che “gli enti territoriali possono, con propria deliberazione, stabilire una riduzione fino al 20 per cento delle aliquote e delle tariffe delle proprie entrate tributarie e patrimoniali, applicabile a condizione che il soggetto passivo obbligato provveda ad adempiere mediante autorizzazione permanente all’addebito diretto del pagamento su conto corrente bancario o postale”.

Dunque, se l’ente locale con propria delibera, stabilirà lo sconto sui tributi comunali pagati con domiciliazione, il contribuente potrà beneficarne, ad esempio, per il versamento di IMU, imposta comunale sulla pubblicità, diritto sulle pubbliche affissioni e tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche; TARI, ecc.

La domiciliazione bancaria o postale: cos’è e quali vantaggi

Molto diffusa per il pagamento delle utenze (elettricità, gas, telefono, ecc.), autorizzare la domiciliazione bancaria o postale significa permettere al soggetto creditore di addebitare (per saldare il credito) in modo automatico il conto bancario o postale del cliente.

Il vantaggio primario è sicuramente quello di evitare le lunghe code presso gli sportelli per il pagamento dell’utenza o di qualsiasi altra spesa autorizzata, poiché in questo modo l’importo della fattura viene scalato dal conto corrente del cliente alla data prevista dal contratto di fornitura o di acquisto. Inoltre si risparmia il costo del bollettino.