Trasferirsi all’estero per un lungo periodo, o potenzialmente per tutta la vita, è una decisione che richiede la ponderazione di diverse questioni. Avere dubbi è normale e anche utile ma non bisogna farsi prendere da inutili paure perché altrimenti si troverà sempre un motivo, non necessariamente valido, per non partire. Quali sono le domande che vale la pena veramente farsi prima di trasferirsi all’estero, a prescindere da quella che sia la destinazione scelta per cambiare vita.

Perché voglio partire? Trasferirsi all’estero non è la soluzione sempre

Sono tante le ragioni che possono spingere a voler voltare pagina, anche geograficamente.

C’è chi decide di trasferirsi all’estero per cercare lavoro, chi perché stanco di pagare troppe tasse e in cerca di un Paese in cui la vita costi meno che in Italia e chi invece vede in questo progetto un modo per cambiare drasticamente vita, spesso in seguito ad una delusione sentimentale. Attenzione: non c’è una lista categorica di ragioni valide però spesso prendere decisioni sulla spinta dell’emotività non porta buoni risultati.

Ho gli strumenti adatti per partire?

Cosa serve veramente per partire? Spesso, ed è comprensibile e per certi versi anche utile, chi decide di trasferirsi all’estero si affida ai racconti di chi ha già fatto questo passo. Giusto ma solo a a patto di non prendere come oro colato e verità assoluta tutto quello che si sente. Bisogna ricordare che ogni esperienza è personale quindi va bene seguire i consigli di chi è già sul posto ma attenzione a non cadere nell’errore di farsi scoraggiare dalle storie degli altri o, al contrario, di non credere agli ottimismi esagerati di chi fa tutto facile. E proprio da questo punto di vista partiamo dalla questione conoscenza della lingua: è vero che sul posto si ha la possibilità di migliorare ma non bisogna pensare di partire e trovare lavoro subito senza parlare neanche le basi (nella migliore delle ipotesi si finirebbe col frequentare solo connazionali.

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