TFR in busta paga Qu.I.R, termina il periodo sperimentale al 30 giugno 2018. Ricordiamo che il Qu.I.R. consente ai lavoratori dipendenti del settore privato di percepire mensilmente il TFR in busta paga, sottoponendolo a tassazione ordinaria.

Se non ci saranno proroghe da luglio 2018 si tornerà alla disciplina ordinaria, che prevede la possibilità di chiedere l’anticipazione del TFR solo in alcuni casi specifici e a determinate condizioni.

Il Qu.I.R. è stato introdotto nella legge di Stabilita 2015 ed è entrato in vigore da marzo 2015.

La possibilità di poter usufruire di questa opzione, ed esattamente il TFR in busta paga, è prevista fino a giugno 2018, solo per i dipendenti del settore privato.

Le regole del trattamento fine rapporto – TFR, non sono cambiate e restano disciplinate dall’art. 2120 del Codice Civile.

Il TFR in busta paga, con la quota Qu.I.R. un esperimento mal riuscito

Il Qu.I.R, ha disposto i dipendenti dalla previdenza complementare, un doppio danno, visto i rendimenti positivi avuti dai fondi pensione negli ultimi anni. Vi consigliamo di leggere: Fondi Pensione rendimento superiore al 2%, meglio del TFR

Dopo la fine del periodo transitorio dell’applicazione della Qu.I.R., i dati sono chiari, chi ha aderito ai fondi pensione con la previdenza complementare ha fatto una scelta vantaggiosa, superando il periodo di crisi e ottenendo una buona rivalutazione del  TFR, invece di accantonarlo in azienda.

Si ricorda, che la Quota integrativa della retribuzione – Qu.I.R., che equivale al TFR che matura su base mensile, è in vigore da quasi due anni. La norma è stata introdotta per un triennio sperimentale e termina il 30 giugno 2018.