Il tumore al polmone uccide 80 italiani al giorno per colpa del fumo.

Senza il vizio del fumo si tratterebbe di una malattia rara, ma il tumore al polmone miete in Italia circa 34mila vittime ogni anno. Nella maggior parte dei casi si tratta di fumatori ed ex fumatori, ma è coinvolto anche chi è esposto al pericoloso fumo passivo. La malattia è subdola e letale, dato che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è molto bassa.

Si propone una tassa sul fumo per finanziare cure e prevenzioni oncologiche.

Si prevede un gettito di 2.400 milioni di euro:

– 1000 milioni andranno a copertura del fondo farmaci oncologici innovativi

– 600 milioni andranno alla ricerca oncologica

– 400 milioni saranno destinati al potenziamento delle reti di cure palliative e di terapie del dolore

– 300 milioni andranno all’istituzione di una rete nazionale registro dei tumori

– 100 milioni per il lancio di una campagna pubblicitaria che invita i fumatori a smettere di fumare utilizzando la sigaretta elettronica sulla falsa riga del sistema “Stoptober“, il programma del Public Health England che consente ai fumatori di trovare supporto e suggerimenti utili per smettere definitivamente di fumare.

Un emendamento analogo era stato già presentato nella scorsa legislatura dalla Senatrice Emilia de Biasi del PD, poi bocciato dal suo stesso partito. Lo scopo dell’iniziativa è di presentare un emendamento ancora più incisivo che porterà un aumento sensibile del costo del pacchetto di sigarette di circa 80 centesimi, disincentivando in questo modo il consumo delle stesse (minori in primis).

L’iniziativa va in direzione europea: la Francia ha da dopo aumentato il costo del pacchetto di sigarette a 10€. In Germania siamo a 7€. In Italia intorno ai 5€.

Firma la petizione: #TassailFumo per finanziare misure anti-cancro