Quanto conviene la tassazione sostitutiva sulle mance dei lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione in generale?

Sicuramente, semplificando le variabili in gioco,  se confrontiamo l’imposta applicata pari al 5% con il primo scaglione Irpef fissato al 23% diremmo subito che la tassazione sostituiva conviene.

Ebbene, per meglio capire però quanto risparmia il lavoratore, cameriere, barman, ecc. nell’applicare la tassazione sostituiva è utile fare un esempio pratico con il quale verificare non solo il risparmio d’imposta ma anche il rispetto dei requisiti richiesti dalla Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023.

La tassazione sulle mance. Cosa prevede la Legge di bilancio 2023?

La tassazione sostituiva delle mance è stata prevista con il comma 58 della Legge di bilancio 2023.

In particolare:

Nelle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’articolo 5 della legge 25 agosto 1991, n. 287, le somme destinate dai clienti ai lavoratori a titolo di liberalità, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici, riversate ai lavoratori di cui al comma 62, costituiscono redditi di lavoro dipendente e, salva espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, sono soggette a un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali con l’aliquota del 5 per cento, entro il limite del 25 per cento del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro. Tali somme sono escluse dalla retribuzione imponibile ai fini del calcolo dei contributi di previdenza e assistenza sociale e dei premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e non sono computate ai fini del calcolo del trattamento di fine rapporto.

Affinché sia applicabile la tassazione sostitutiva è necessario che il lavoratore del settore alberghiero o della ristorazione, rispetti i seguenti requisiti:

  • percezione nell’anno precedente di redditi di lavoro dipendente non superiori a euro 50.000. Anche se derivanti da più rapporti di lavoro con datori di lavoro diversi;
  • assenza di una rinuncia scritta alla tassazione sostitutiva.

La tassazione sostitutiva è il regime naturale di tassazione delle mance, alle condizioni sopra indicate, essendo possibile l’applicazione dell’ordinario regime di tassazione solo in caso di rinuncia scritta del lavoratore (circolare n°26/2023).

L’applicazione della tassazione sostituiva sulle mance richiede degli adempimenti sia per il datore di lavoro che per il lavoratore.

Tasse sulle mance, quanto conviene?. Un esempio pratico (circolare n°26).

Nella circolare n°26/2023-tassazione mance , l’Agenzia delle entrate ha riportato un esempio pratico che meglio ci può aiutare a capire come funzione la tassa sulle mance.

Si supponga che un lavoratore, in possesso dei requisiti soggettivi sopra individuati, abbia conseguito:

  • nel 2022 redditi di lavoro dipendente (anche in settori diversi da quello turistico-alberghiero e della ristorazione) per un importo complessivo non superiore a euro 50.000;
  • nel 2023 un reddito di lavoro dipendente maturato nel settore turistico pari a euro 45.000, di cui euro 15.000 per mance, e un reddito di lavoro dipendente relativo a un settore diverso da quello turistico-alberghiero e della ristorazione pari a euro 10.000.

In applicazione della norma in commento euro 11.250 sono tassati con imposta sostitutiva nella misura del 5 per cento (euro 45.000 x 0,25 = euro 11.250); euro 3.750 sono assoggettati alle ordinarie disposizioni fiscali (euro 15.000 – euro 11.250 = euro 3.750).

Il reddito di riferimento dell’anno 2023 nel caso sopra descritto, che rileva per l’applicazione della norma nell’anno 2024, è pari a euro 55.000. Ossia la somma di tutti i redditi di lavoro dipendente percepiti nell’anno 2023, ivi incluse le mance tassate con imposta sostitutiva. Da qui, nel caso specifico, il lavoratore non potrà beneficiare dell’agevolazione in esame nell’anno 2024. Ciò perché, ha superato nell’anno d’imposta precedente, vale a dire il 2023, il limite reddituale normativamente previsto (euro 50.000).

Riassumendo…

  • La legge di bilancio 2023 ha previsto una tassazione al 5% per le mance percepite dai dipendenti di alberghi e ristoranti;
  • nella circolare n°26/2023, l’Agenzia delle entrate ha riportato un esempio pratico che meglio aiuta a capire come funzione la tassa sulle mance;
  • per applicare la tassa al 5% è necessario che nell’anno precedente alla possibile applicazione della tassazione sostitutiva il lavoratore abbia conseguito un reddito da lavoro dipendente non superiore a 50.000 euro.