Una delle novità presenti nel Modello CU/2024 (anno d’imposta 2023) è la tassazione sostitutiva delle mance come prevista dalla Legge di bilancio 2023 (commi dal 58 a 62).

Prima di illustrare l’aspetto pratico della novità è opportuno ricordare il trattamento fiscale riservato dal nostro legislatore alle erogazioni in denaro (mance) che i clienti elargiscono ai lavoratori dipendenti del settore ristorazione e alberghiero.

Per il TUIR (Testo Unico Imposte Dirette) si tratta di somme che a tutti gli effetti costituiscono reddito dal lavoro dipendente. Quindi, come tali, in busta paga, sono soggette ad IRPEF e relative addizionali regionale e comunale.

L’imposta sostitutiva dal 2023

La manovra di bilancio 2023 ha introdotto un regime di imposizione sostitutivo dell’IRPEF per le mance in questione. In pratica dice il legislatore che, a partire dalle mance percepite nell’anno d’imposta 2023, sono sottoposte dal datore di lavoro ad imposta sostitutiva del 5%, salvo espressa rinuncia da parte del lavoratore.

In pratica, se il lavoratore non dice espressamente al datore che vuole la tassazione IRPEF sulle mance, questi applicherà in automatico la tassazione sostitutiva. Il lavoratore ad ogni modo, potrà modificare la sua scelta in dichiarazione dei redditi.

Inoltre, la tassazione sostitutiva mance non è per tutti i lavoratori dipendenti. È solo per i lavoratori dipendenti, del settore privato, che lavorano in strutture ricettive e somministrazione di alimenti e bevande. Richiesto anche un requisito reddituale, ossia che il loro reddito da lavoro dipendente, non sia superiore nell’anno precedente a 50.000 euro. Si considera anche che, il regime sostitutivo può applicarsi in ogni caso entro il limite del 25% del reddito derivante dalle prestazioni rese nell’anno stesso per il lavoro reso nel settore.

Tassazione sostitutiva mance, dove leggere nella CU/2024

Come detto, la tassazione sostitutiva mance è in vigore dall’anno d’imposta 2023. Come qualsiasi remunerazione corrisposta, anche tali somme finiscono nella CU (certificazione unica) che il datore di lavoro rilascia al lavoratore.

La CU/2024 (anno d’imposta 2023), che deve essere rilasciata entro il 18 marzo 2024 (il 16 è sabato), pertanto, riporta le mance corrisposte nel 2023 e la relativa tassazione applicata (sostitutiva o ordinaria).
Il lavoratore può verificare la cosa leggendo dai punti 651 a 663 del modello. Andando nel dettaglio:

  • nel punto 651 è indicato il reddito relativo alle prestazioni rese nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione;
  • al punto 652 si trova riportato l’importo delle mance assoggettate ad imposta sostitutiva;
  • nel punto 653 è indicata l’imposta sostitutiva del 5% operata sull’importo delle mance ricompreso nel limite del 25% calcolato sull’importo indicato nel punto 651;
  • al punto 655 è indicato l’importo delle mance assoggettato, invece, a tassazione ordinaria IRPEF.

Il cambio tassazione mance in dichiarazione redditi

Come anticipato, il lavoratore può modificare la sua scelta in sede di Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023).

È il caso in cui, ad esempio, questi nel 2023 ha comunicato al datore di volere la tassazione ordinaria. Quindi, il datore in corso di anno ha applicato detta tassazione. Poi in sede di Dichiarazione redditi il lavoratore opta per la tassazione sostitutiva.

In tale ipotesi, questi dovrà provvedere autonomamente a pagare l’imposta sostitutiva con Modello F24 (codice tributo 1838 – Risoluzione n. 11/E del 2024). Va da sé che laddove il lavoratore presenti il Modello 730/2024 con sostituto d’imposta, optando per la tassazione sostituiva, l’imposta sarà trattenuta direttamente in busta paga.

La modifica può essere anche inversa, ossia il lavoratore ha accettato l’imposta sostitutiva applicata dal datore in corso di anno e poi opta per la tassazione ordinaria in sede di dichiarazione redditi.

Riassumendo…

  • debutta nella CU/2024 (anno d’imposta 2023) la tassazione sostitutiva mance
  • il lavoratore può verificarne l’applicazione dai punti 651 a 655
  • ad ogni modo è possibile modificare la scelta in sede di dichiarazione redditi.