E’ previsto un aumento della tassa di successione, fonti riferiscono che il governo Renzi vuole riformare la normativa sulle successioni, già in passato discusso ma ad oggi senza modifiche. Il governo sta lavorando ad un incremento delle aliquote tuttora in uso e a una riduzione delle attuali franchigie, tranne che per le successioni in linea retta (per esempio padre-figlio, ndr), per le quali potrebbero essere mantenute franchigie non superiori a 300-400 mila euro. Sembra che questa riforma prevedeva un abbassamento delle soglie di franchigia, un incremento delle aliquote sino alla soglia di 5 milioni di euro di valore dei beni ereditati e addirittura l’aumento delle aliquote relative ai patrimoni superiori a 5 milioni di euro, in misura variabile dal 21 al 45% a seconda del grado di parentela.

La proposta dell’aumento della tassa di successione

La proposta fu presentata già nel 2015 n. 2830 dai deputati di Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà, e prevedeva di sostituire e rimodulandole, le attuali aliquote, abbassando la franchigia dall’attuale 1 milione di euro a 500 mila euro per coniugi e parenti in linea retta e innalzando l’imposizione fiscale dal 4 al 7% per il coniuge e i parenti in linea retta, dal 6 all’8% per i fratelli e le sorelle (con franchigia invariata a 100 mila euro), dal 6 al 10% su tutti i beni ereditati per i parenti fino al quarto grado e affini in linea retta e dall’8% al 15% su tutto il valore ereditato da altri soggetti. [tweet_box design=”box_09″ float=”none”]Si prevede un aumento della tassa di successione[/tweet_box]   Si prevedeva anche di apportare le stesse modifiche alle aliquote relative all’imposizione sulle donazioni. Inoltre si prevedeva che per un’eredità superiore a 5 milioni di euro l’imposizione fiscale ordinaria venisse triplicata. Il che significa che per coniugi e figli l’aliquota salirebbe al 21%, per i fratelli al 24%, per gli altri parenti sino al quarto grado al 30% e per tutti gli altri eredi addirittura al 45%.

Nulla è ancora chiaro, da tale proposta resterebbero ancora esenti le polizze Vita, anche se l’Agenzia delle Entrate si sta orientando per la riqualificare alcuni tipi di polizze Vita per tassarle come ordinari investimenti finanziari, con la conseguenza che verrebbero assoggettate, oltre che a una meno favorevole imposizione sui redditi, anche alla tassa di successione.