L’Italia potrebbe partire avvantaggiata nella corsa al risparmio energetico degli edifici pubblici e privati che sarà imposta con la direttiva UE “case green”. Gli obiettivi di risparmio energetico sono già stati messi nel mirino grazie al superbonus. Agevolazione che ha creato un buco nei conti dello Stato ma che però potrebbe rappresentare un’arma in più per allinearsi ai rigidi paletti imposti dall’Unione Europea.

Infatti, la riduzione dei consumi energetici degli edifici dovrà essere raggiunta in maniera prevalente mediante la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori.

L’Italia si è già portata avanti.

La direttiva UE per le case green

Abbattere il consumo di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas naturale) per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra e ricorrere all’utilizzo di fonti rinnovabili. Sembra questo l’imperativo imposto dalla c.d. direttiva green, direttiva Epbd,  approvata di recente dal Parlamento Europeo per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Pubblici e privati.

Ma cosa si intende per prestazione energetica di un edificio?

Ebbene, nella direttiva viene spiegato che con tale termine si fa riferimento:

alla quantità di energia, calcolata o misurata, necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico connesso ad un uso normale dell’edificio, compresa l’energia utilizzata per il riscaldamento, il raffrescamento, la ventilazione, la produzione di acqua calda per uso domestico e l’illuminazione.

Agli edifici sono a oggi imputabili addirittura circa metà delle emissioni del particolato fine (PM2.5) dell’Unione, che sono all’origine di malattie e morti premature.

Ecco perchè l’Unione Europea punta ad un parco  immobiliare a emissioni zero entro il 2050.

Gli obiettivi imposti dalla direttiva e che i singoli stati membri dovranno conseguire, puntano alla riduzione dei consumi energetici sulla base dei seguenti step:

  • taglio di almeno il 16 % rispetto al 2020 entro il 2030;
  • del 20-22 % rispetto al 2020 entro il 2035.

La direttiva in esame prevede un passaporto per le case green.

Gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero: a decorrere dal 1° gennaio 2028, per gli edifici di nuova costruzione di proprietà di enti pubblici; a decorrere dal 1° gennaio 2030, tutti gli edifici di nuova costruzione.

Superbonus e direttiva “case green”. I vantaggi per chi ha ristrutturato casa

La direttiva case green dunque impone il raggiungimento di obiettivi piuttosto ambiziosi. Con degli step da raggiungere entro precise scadenze. I vari stati membri dovranno impegnarsi per stilare i piani operativi nazionali per ridurre i consumi energetici degli edifici.

Cosicché, peggiore è la situazione di partenza del parco immobiliare tanto più difficile sarà il raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Unione Europea.

L’Italia potrebbe partire da una situazione di vantaggio. Il motivo è molto semplice. Grazie al superbonus i privati hanno potuto ristrutturare la propria casa migliorando la classe energetica di partenza. Infatti, il superbonus impone il miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.

Cosicché, come evidenziato dall’onorevole Santillo:

Direttiva Case green impone di arrivare a un risparmio del 16% dei consumi energetici degli edifici residenziali entro il 2030. Ebbene, grazie al Superbonus, questo obbiettivo potrebbe essere raggiunto a breve. Basta incrociare i dati Terna ed Enea.”

L’Italia ha già raggiunto di un risparmio energetico totale di 9.050,04 GWh/anno.

Chi ha ristrutturato casa con il superbonus, con molta probabilità, non dovrà preoccuparsi della direttiva green.

Dunque, se è vero che il superbonus ha provocato un bel buco nelle casse dello Stato, è altrettanto vero che grazie alla super agevolazione l’Italia potrebbe partire in vantaggio rispetto agli altri stati membri per il raggiungimento dell’obiettivo della decarbonizzazione.

Riassumendo…

  • La direttiva green, direttiva Epbd, punta al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici pubblici e privati;
  • entro il 2030 i consumi energetici dovranno essere tagliati di almeno il 16%;
  • la casa ristrutturata con il superbonus è già in una classe energetica efficiente.