Il Superbonus 110% con il tetto alle cessioni e con le sanzioni più dure fino ad arrivare anche al carcere. E la stretta sul lavoro nero a tutela degli edili. È questo, per la maxi-agevolazione di Stato, il quadro presente e futuro in vista, inoltre, del bollino sul 110. Ovverosia, del codice identificativo univoco al debutto a partire dall’1 maggio del 2022. Così come è riportato in questo articolo.

Nel dettaglio, il Superbonus 110% riparte con il tetto alle cessioni. In un numero massimo di 3. E rigorosamente verso le banche e gli intermediari finanziari abilitati e autorizzati.

Così come per il 110 arrivano le sanzioni più dure. Ovverosia, fino a 100.000 euro di multa e fino a 5 anni di reclusione per i tecnici abilitati nelle asseverazioni. Nella fattispecie, in caso di informazioni false oppure di omissione di dati che sono rilevanti.

Superbonus 110% con il tetto alle cessioni. Ma anche con le sanzioni più dure e con la stretta sul lavoro nero

Inoltre, per il Superbonus 110% con il tetto alle cessioni arriva la stretta pure sul lavoro nero. In quanto per i lavori incentivati sopra i 70.000 euro i datori di lavoro dovranno rispettare i contratti collettivi obbligatori. Nella fattispecie, quelli del settore edile a livello nazionale e territoriale.

Il Superbonus 110% con il tetto alle cessioni, con le sanzioni più dure e con la stretta sul lavoro nero mira chiaramente a contrastare le frodi su tutta la linea. E nello stesso tempo punta a non penalizzare tutti gli attori della filiera che operano nel pieno della legalità.

Scongiurato per il 110 il divieto delle cessioni multiple

Con il Superbonus 110% con il tetto alle cessioni, infatti, è scongiurato il divieto delle cessioni multiple. Visto che, altrimenti, ci sarebbe stato al riguardo il disimpegno da parte di banche e di intermediari finanziari per quel che riguarda proprio la cessione dei crediti fiscali.