Il limite più grosso del super ecobonus 110% a livello di platea di beneficiari è l’esclusione delle seconde case (se non facenti parte di un condominio). Proprio a questa estensione rispetto a quanto previsto dal decreto Rilancio puntano le proposte di Italia Viva e del Movimento 5 Stelle. Vediamole più nel dettaglio perché potrebbero interessare da vicino molti utenti che ci hanno scritto per fare lavori gratis rientranti nel sisma o ecobonus ma per le seconde case.

Ecobonus 110%: quali seconde case sono già incluse

Come abbiamo visto, ad oggi l’unica eccezione prevista dal decreto Rilancio ammette alla detrazione 110% le seconde case che fanno parte dei condomini.

A ben vedere la prima formulazione del decreto prevedeva che fosse accessibile solo per lavori nella prima casa, tuttavia la versione definitiva ha introdotto la possibilità di chiedere la detrazione del 110% anche sulle seconde case, purché collocate all’interno di un condominio. Stando alle ultime proposte però,  si potrebbe cambiare nuovamente, includendo tutte le seconde case, comprese le villette unifamiliari.

Si al bonus 110% anche se seconde case singole: le proposte

I primi ad avanzare la richiesta sono stati gli esponenti di Italia Viva: mentre si discute per l’elenco dei lavori ammessi, spunta la possibilità di allargare la platea di beneficiari intervenendo sui requisiti dell’immobile.  Anche i deputati 5 Stelle in commissione Ambiente hanno espresso la necessità di potenziare sia i benefici che i beneficiari. La proposta prevede di estendere la possibilità di scontare il 110% dei lavori di eco e sisma bonus anche sulle seconde case singole, almeno su quelle ubicate  in comuni sotto i 5 mila abitanti o nei centri storici delle città che versano in stato di degrado.

Quest’ultima condizione potrebbe ampliare la platea senza incidere troppo sui costi della misura. Altra idea alternativa allo studio è quella di applicare il bonus anche per la demolizione e la ricostruzione in loco.

Ancora, per il Sismabonus, si propone di aumentare la soglia di spesa da 96 mila a 130 mila euro per unità abitativa nel caso in cui si riduca di almeno due classi di rischi sismico. E’ stato anche proposto di ampliare la spesa massima solamente sui territori colpiti da eventi sismici negli ultimi anni, come Abruzzo, Emilia-Romagna, Molise,  Campania e Sicilia.

Seguiremo gli sviluppi in attesa di una possibile modifica parlamentare della misura in un’ottica di ampliamento dei beneficiari e, più nello specifico, di non esclusione categorica delle seconde case anche se non in condominio.