Attenzione perché sulla riforma delle pensioni a partire dal 2023 tira aria di ripresa dei lavori. Ovverosia, non è da escludere che presto il Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi torni a convocare i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Vediamo allora cosa aspettarci in merito. Anche perché il tempo stringe al fine proprio di mettere a punto in Italia una revisione strutturale della previdenza pubblica.

In particolare, sulla riforma delle pensioni a partire dal 2023 c’è da dire, prima di tutto, che la guerra in Ucraina ha letteralmente stravolto l’agenda di Governo.

E non a caso dallo scorso mese di febbraio, sul tema della previdenza, l’Esecutivo che è guidato dal premier Mario Draghi non ha più convocato al tavolo i rappresentanti dei Sindacati.

Sulla riforma delle pensioni 2023 tira aria di ripresa dei lavori, cosa dobbiamo aspettarci

Detto questo, sulla riforma delle pensioni 2023 c’è ancora molto da fare. In quanto sono stati istituiti tre tavoli tematici per i quali, pur tuttavia, ancora la quadra non è stata trovata proprio con le parti sociali.

Al riguardo ricordiamo che la riforma pensioni 2023 è strutturata su tre pilastri. Ovverosia, sulla flessibilità in uscita, sulle misure pensionistiche a tutela delle donne e dei giovani lavoratori. Nonché sul progetto di revisione e di rilancio della previdenza complementare.

Il doppio binario sulla previdenza, dalla revisione strutturale alla tutela del potere d’acquisto

Inoltre, alla riforma delle pensioni 2023 ancora in altro mare da sei mesi a questa parte si è aggiunto un altro fronte. Sempre per quel che riguarda le pensioni. Ovverosia, la tutela del potere d’acquisto dei pensionati che è attualmente messo a dura prova dai rincari. Non a caso di recente il Governo Draghi ha approvato il bonus 200 euro pure ai pensionati. Ma da qui a fine anno potrebbero servire altri aiuti.