Arrivano finalmente le istruzioni dell’INPS per coloro i quali hanno beneficiato dell’annullamento dei debiti contributivi verso l’INPS (stralcio cartelle) ma intendono sfruttare la possibilità prevista dal DL 48/2023, c.d. decreto Lavoro, di pagare i debiti annullati per alimentare il proprio monte contributivo ai fini pensionistici.

Infatti, per molti lavoratori non opera lil c.d. principio di automaticità delle prestazioni (articolo 2116 c.c.), ma la posizione assicurativa risulta implementata in proporzione all’effettivo versamento della contribuzione. Facciamo riferimento agli iscritti alle Gestioni degli artigiani e dei commercianti, dei lavoratori autonomi agricoli  e professionisti iscritti alla Gestione separata dell’INPS.

Tali soggetti possono richiedere il riconteggio dei debiti annullati per effetto dello stralcio, effettuare il relativo pagamento, alimentando in tal modo la propria posizione contributiva.

Lo stralcio dei debiti fino a mille euro. Annullamento anche per i debiti contributivi

I commi 222-230 della Legge 197/2022, Legge di bilancio 2023, hanno previsto il c.d. stralcio automatico delle cartelle ossia dei singoli debiti anni 2000-2015 di importo  fino a mille euro. L’importo di 1000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, doveva essere verificato alla data del 1° gennaio 2023.

L’annullamento è totale e automatico rispetto ai debiti verso:  amministrazioni statali, agenzie fiscali o ente pubblico previdenziale.

Lo stralcio che spetta anche agli eredi, non si applica a per le seguenti tipologie di debiti affidati all’ADER: recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea; crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti; multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna; debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

A ogni modo, sono stati oggetto di annullamento anche i debiti contributivi verso l’INPS. L’annullamento è avvenuto alla data del 30 aprile 2023.

Un simile stralcio dei debiti è stato previsto con l’art.4 c.1 del DL119/2018.

Stralcio debiti fino a mille euro. L’INPS dice come recuperare i contributi (circolare n°86)

Con il DL 48/2023 ( articolo 23-bis, commi da 1 a 3), il Governo ha previsto ha previsto la possibilità, per i soggetti richiamati in premessa, di poter pagare i debiti oggetto di annullamento e non prescritti alla data del 30 aprile 2023 in modo da alimentare la propria posizione contributiva ai fini pensionistici.

Tale possibilità riguarda non solo lo stralcio delle cartelle di cui alla Legge di bilancio 2023 ma anche quello previsto con l’art.4 c.1 del DL119/2018.

Con la circolare INPS n°86 del 10 ottobre riconteggio debiti annullati, l’Istituto di previdenza ha fornito finalmente le istruzioni operative per richiedere il riconteggio dei contributi annullati per effetto delle due citate disposizioni di stralcio.

Tale facoltà – restando subordinata al rispetto della normativa in materia di prescrizione della contribuzione previdenziale – potrà essere esercitata qualora, alla data dell’annullamento automatico, risulti verificata la titolarità dell’Istituto a ricevere il pagamento dei debiti stralciati.

Detto ciò, per chiedere il riconteggio del debito è necessario presentare apposita domanda. I modelli di domanda sono due a seconda dello stralcio rispetto al quale si richiede il riconteggio del debito: quello di cui alla Legge 197/2022 o quello di cui al DL 119/2018.

Per quanto riguarda le modalità di presentazione della domanda, queste possono variare a seconda del soggetto che richiedere il riconteggio.

Un esempio pratico

Ad esempio, per i lavoratori agricoli autonomi, la domanda può essere inoltrata tramite il “Cassetto previdenziale per agricoltori autonomi”, selezionando la voce “Avvisi di addebito” oppure, solo in caso di decesso del titolare dei crediti stralciati, via PEC all’indirizzo della Struttura INPS territorialmente competente da parte degli aventi diritto.

Gli iscritti alla gestione separata potranno presentare la domanda tramite il “Cassetto previdenziale Liberi professionisti”, selezionando la voce “Altro” e allegando l’istanza stessa, o tramite PEC all’indirizzo della Struttura INPS territorialmente competente.

A ogni modo, una volta completate le verifica, l’INPS comunicherà all’interessato l’accettazione o il rigetto della domanda.

In caso di accettazione, il pagamento integrale degli importi dovuti a titolo di contributi e di sanzioni civili dovrà avvenire entro non oltre il 31 dicembre 2023, in unica soluzione o in rate mensili di pari importo, senza aggravio di interessi di dilazione.

Riassumendo…

  • Con la Legge di bilancio 2023 sono stati annullati tutti i debiti affidati per il recupero all’Ex Equitalia di importo fino a mille euro;
  • l’annullamento ha riguardato anche i debiti contributivi verso l’INPS;
  • c’è la possibilità di richiedere all’INPS il riconteggio dei debiti annullati per chi volesse effettuare il pagamento;
  • il pagamento integrale del debito andrà ad alimentare la propria posizione contributiva.