Le spese veterinarie, ossia quelle sostenute per la cura degli animali sono detraibili dall’IRPEF nella misura del 19% dell’onere sostenuto. A prevederlo è art. 15, comma 1, lett. c-bis), del TUIR.

La detrazione è, comunque, calcolata nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di 129,11 euro.

Oggi avere animali in casa (cani, gatti, pappagalli, ecc.) è molto frequente. C’è chi per averli si rivolge ad un amico o un conoscente che è riuscito ad avere una cucciolata. Questi non potendoli tenere tutti li dona ad altri che possano prendersene cura.

C’è chi, invece, paga un prezzo per acquistarli. Un prezzo che, precisiamo non è sempre da commercio, ma un prezzo che viene chiesto a chi vuole prendere l’animale e finalizzato al rimborso spese che fino a qual momento sono state necessarie per accudirlo.

Molti si chiedono se anche questa spesa sostenute per “acquistare” l’animale possa essere detraibile in dichiarazione redditi.

Spese veterinarie: quali sono detraibili?

La detrazione spese veterinarie del 19% spetta al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale. Lo sgravio fiscale spetta esclusivamente per

le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.

Nella Circolare n. 24/E del 2022, l’Agenzia delle Entrate indica il dettaglio delle spese che possono essere detratte. In particolare si tratta delle seguenti:

  • prestazioni professionali del medico veterinario (ad esempio le spese per la visita dal veterinario);
  • acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario;
  • analisi di laboratorio;
  • interventi chirurgici presso cliniche veterinarie;
  • acquisto dei farmaci senza obbligo di prescrizione medica, effettuato on-line presso farmacie e esercizi commerciali autorizzati alla vendita a distanza dalla Regione o dalla Provincia autonoma o da altre autorità competenti, individuate dalla legislazione di Regioni o Province autonome.

Spese escluse dalla detrazione

Nella stessa menzionata Circolare n. 24/E del 2022 è poi indicato che la detrazione spese veterinaria, invece, non spetta per le seguenti:

  • quelle sostenute per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare;
  • quelle per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite;
  • acquisto mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario (questi, infatti non sono considerati medicinali, ma fanno parte dell’area alimentare, come per gli integratori).

Dunque, la detrazione spese veterinarie 19%, come si può notare, spetta esclusivamente per oneri destinati alla “cura dell’animale“.

Questo, significa che la spesa per l’acquisto del cane o altro animale non è detraibile.

L’unico caso in cui è prevista la detrazione 19% per l’acquisto dell’animale, è la detrazione 19% per l’acquisto di cane guida per i non vedenti (art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR)