Come ogni anno approdano in Gazzetta Ufficiale i decreto del MIUR contenente gli importi massimi per il calcolo della detrazione fiscale del 19% con riferimento alle spese università non statali (università private).

Si tratta del decreto MIUR del 23 dicembre 2022, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale del 14 febbraio 2023.

Il provvedimento si riferisce alla spese sostenute, nell’anno d’imposta 2022 (Dichiarazione redditi 2023), per la frequenza di corsi di laurea, magistrale e a ciclo unico presso università non statali o per la partecipazione a corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello.

Spese universitarie, quelle detraibili al 19%

Le spese sostenute per la frequenza di corsi universitari, sono detraibili in dichiarazione dei redditi nella misura del 19%. Lo sgravio fiscale spetta anche per quelle sostenute per i familiari a carico. In merito a quali spese sono detraibili, si tratta delle seguenti:

  • istruzione universitaria
  • universitari di specializzazione
  • corsi di perfezionamento
  • master universitari
  • dottorati di ricerca
  • ITS (istituti tecnici superiori)
  • nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR n. 212 del 2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati (non sono, invece, detraibili le spese di iscrizione presso istituti musicali privati).

Ricordiamo anche, che ai fini della detrazione è necessario che la spesa si pagata con strumento tracciabile. Quindi, bonifico, carta di credito o debito, ecc. Non è detraibile se il pagamento è stato fatto in contanti.

La regola in caso di università privata

Il legislatore stesso, tuttavia, fa distinzione a seconda che la spesa sia sostenuta verso una università statale o non statale.

Se trattasi di università statale, allora la detrazione del 19% spetta sull’intera spesa sostenuta. Laddove, invece, si tratti di università “privata”, allora, l’importo ammesso alla detrazione non deve essere superiore a quello stabilito annualmente per ciascuna facoltà universitaria con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Tale importo è definito tenendo conto degli importi medi delle tasse e contributi dovuti alle università statali nelle diverse aree geografiche.

I limiti per le spese universitarie “private” nel Modello 730/2023

Con riferimento alle spese universitarie “non statali”, sostenute nell’anno d’imposta 2022 (quindi, detraibili nel Modello 730/2023 e Modello Redditi PF/2023 da presentare quest’anno), tali limiti sono stati fissati con decreto 23 dicembre 2022. Il decreto, sostanzialmente conferma gli stessi limiti previsti per l’anno d’imposta 2021 (Modello 730/2022 e Modello Redditi PF/2022).

Gli importi restano distinti per area disciplinare e in base alla regione in cui ha sede l’Ateneo presso il quale è presente il corso di studio. Rappresentano, gli importi massimi di spesa su cui si potrà applicare la detrazione del 19% per le spese universitarie sostenute presso un Ateneo privato e non statale.

Gli importi

  • Area disciplinare Medica:
    • Nord – 3.900 euro
    • Centro – 3.100 euro
    • Sud e isole – 2.900 euro
  • Area disciplinare Sanitaria
    • Nord – 3.900 euro
    • Centro – 2.900 euro
    • Sud e isole – 2.700 euro
  • Area disciplinare Scientifico-Tecnologica
    • Nord – 3.700 euro
    • Centro – 2.900 euro
    • Sud e isole – 2.600 euro
  • Area disciplinare Umanistico-Sociale
    • Nord – 3.200 euro
    • Centro – 2.800 euro
    • Sud e isole – 2.500 euro.

Il decreto del MIUR indica anche i limiti di spesa detraibili per i corsi di dottorato, di specializzazione e master universitari di primo e di secondo livello. Anche questi sono divisi per aree geografiche. In particolare si tratta dei seguenti:

  • Nord – 3.900 euro
  • Centro – 3.100 euro
  • Sud e isole – 2.900 euro.

Si ricorda anche che, a tutti i menzionati importi è da sommarsi anche l’importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio.