Anziani, spesso non autosufficienti, con pochi redditi e bisognosi di assistenza. Si tratta di uno spaccato importante della società,perché lo confermano i dati statistici. Infatti l’Italia è un Paese che sta invecchiando sempre di più. L’età media tende a salire, come si legge anche sulle pagine del quotidiano “Italia Oggi”. L’età media della popolazione si assesta oggi a circa 46 anni. Oggi il 23,5% della popolazione italiana ha oltre 65 anni di età, mentre non arriva al 13% la popolazione under 14.

Ed il trend sta peggiorando. Infatti sempre le statistiche sottolineano che per il 2050 la percentuale di over 65 salirà al 35% circa. E gli anziani sono una della parti di popolazione più fragile. E la politica sembra iniziare ad adottare delle misure atte a dare manforte a queste fragilità. Nel PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si parla di una nuova prestazione universale. Destinata proprio alla fetta più debole della popolazione.

“Buonasera, mi chiamo Davide ed ho mio padre disabile che prende una pensione da 580 euro al mese e l’accompagnamento. Soldi che non bastano nemmeno per pagare una badante ed io presto sarà impegnato al lavoro con turni che non mi consentiranno di aiutare mio padre come faccio oggi. Sento parlare di nuove misure in arrivo per gli anziani, e di nuovi indennizzi. Cosa c’è di vero?”

 

Anziani non autosufficienti, in arrivo una prestazione universale

Sarà entro il 31 gennaio 2024 che dovrà partire ciò che il governo ha messo in preventivo, cioè una prestazione universale per la popolazione anziana. Parliamo di anziani non propriamente autosufficienti, a cui la misura unicum garantirà tra le altre cose, delle prestazioni assistenziali domiciliari e soldi. Una nuova indennità che sembra non sarà più bassa della indennità di accompagnamento che già copre queste persone disabili. Non basta il mix tra prestazioni per invalidi e legge 104 quindi.

Perché allo studio c’è questa prestazione universale per la popolazione anziana non autosufficiente. La misura sarà sperimentale all’inizio, ed il limite temporale fissato è il 31 gennaio del 2024. Perché questa data? perché si tratta della data ultima entro cui devono fare capolino i decreti legislativi di delega al governo, in base alla già pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Legge 33 del 2023. Si tratta del DDL anziani, come è stato ribattezzato l’atto finito nella Gazzetta Ufficiale n° 76 del 30 marzo scorso.

Case famiglia, comitato e altre novità nella delega

Tutto nasce dal già citato PNRR. “Riforma del sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti”, così recita la missione 5, componente 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Tra i punti cardine proprio la sperimentazione della misura universale per le popolazione anziana non autosufficiente. La prestazione, come già detto, offrirà servizi socio assistenziali domiciliari ma anche di collettività. Ma non solo perché si parla di erogazioni di danaro che non potranno essere di importo inferiore all’assegno di accompagnamento. Ed oggi l’assegno di accompagnamento è pari a 6.325,92 euro all’anno e cioè a 527,16 euro al mese. Mella struttura della misura si parla della introduzione di case famiglia e condomini solidali, che sicuramente verranno incontro, se entreranno in funzione, alle esigenze dei familiari del disabile anziano, cioè i cosiddetti caregivers. Come di fatto lo è il nostro lettore. L’operazione prevede pure l’istituzione di un Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA) che sarà sotto la direzione del Governo e di cui il Presidente del Consiglio sarà a capo.