Per il sismabonus 110% e asseverazione tardiva: le Entrate ribadiscono la posizione. Non ci sono dubbi. In quanto al riguardo da parte del Fisco è arrivata una nuova risposta. Precisamente, la risposta ad istanza di interpello numero 624 riportante la data del 24 settembre del 2021.

Nel dettaglio, sul sismabonus 110% e asseverazione tardiva, il Fisco ha confermato le agevolazioni anche e proprio in caso di asseverazione tardiva. Ma questo ritardo, in ogni caso, non deve superare la data di stipula del rogito dell’immobile.

Ovverosia, quello su cui andare ad effettuare, avvalendosi del sismabonus 110% acquisti, gli interventi di riduzione del rischio sismico.

Per poi andare a consegnare a fine lavori l’immobile al soggetto acquirente che avrà la possibilità di beneficiare della maxi-agevolazione.

Sismabonus 110% e asseverazione tardiva: le Entrate ribadiscono la posizione. Non ci sono dubbi con un’altra risposta ad interpello

La posizione del Fisco, che è stata così ribadita anche con la risposta ad istanza di interpello numero 624 del 24 settembre del 2021, fa leva su un parere. Proprio su sismabonus 110% e asseverazione tardiva. Ovverosia, il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici riportante la data del 5 giugno del 2020.

Sismabonus 110% e asseverazione tardiva, quindi, vanno d’accordo. Ma a patto che siano rispettate tutte le altre condizioni vigenti sulla maxi-agevolazione di Stato. Tra queste c’è l’obbligo, da parte dell’impresa costruttrice, di alienare poi l’immobile entro e non oltre il termine di 18 mesi dalla data di fine dei lavori.

Quali sono i dubbi più frequenti sugli interventi di riduzione del rischio sismico?

L’aspetto relativo ai tempi da rispettare per l’asseverazione tecnica, necessaria ai fini dell’accesso al sismabonus, è tra i più frequenti sulla misura per quel che riguarda le istanze di interpello all’Agenzia delle Entrate.

Ma il Fisco spesso, oltra a sismabonus 110% e asseverazione tardiva, viene spesso interpellato al fine di risolvere altri dubbi sull’agevolazione.

Dubbi che, in particolare, possono riguardare e possono andare ad interessare, caso per caso, il cambio di zona sismica. Ed il calcolo dei limiti di spesa. Ma altrettanto spesso anche l’aumento volumetrico. E pure l’eventuale presenza di impianti di riscaldamento.