Quando due parti raggiungono un accordo tra di loro, molte volte si decide di mettere nero su bianco quanto si è deciso. Nasce, quindi, la c.d. scrittura privata.

Ciò serve a mantenere traccia dell’accordo. Tuttavia, finché quanto stabilito resta scritto tra le parti ognuno potrebbe strappare quel foglio e dire d’improvviso di non essere stato lui a sottoscrivere. Ecco, perché, il più delle volte si decide di procedere alla registrazione.

Altre volte è, ad esempio, il fisco ad imporre l’obbligo di registrazione dell’atto al fine di dargli una valenza fiscale.

Si pensi ad un contratto di locazione. Il legislatore, in questo caso, obbliga le parti a registrare il contratto all’Agenzia delle Entrate. Questo perché l’Amministrazione finanziaria deve essere messa a conoscenza del canone di locazione annuo su cui poi il locatore dovrà pagarci le imposte.

Come registrare la scrittura privata

Molte volte le parti di un accordo, anche se non obbligate, decidono volontariamente di procedere alla sua registrazione presso l’organo competente.

In questo modo l’intenzione è quella di dare data certa alla scrittura privata che è stata stipulata. La registrazione deve essere fatta presso l’Agenzia delle Entrate.

Per farlo è possibile recarsi presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia Entrate (anche delegando qualcuno). Meglio fissare prima l’appuntamento.
Oltre a compilare il Modello 69, bisogna portare con se:

  • due originali e una copia della scrittura privata da registrare
  • contrassegni telematici da 16 euro per ogni copia da registrare, ovvero ogni quattro facciate o comunque ogni 100 righe
  • ricevuta di versamento dell’imposta di registro in misura fissa di 200 euro
  • copia del documento di identità di ciascun sottoscrittore.

L’Agenzia delle Entrate rilascerà poi copia, firmata e timbrata, dell’atto registrato.

L’autenticazione davanti al Notaio

In alcuni casi, prima di procedere alla registrazione, le parti della scrittura privata potrebbero anche decidere di autenticarla.

L’autentica può essere fatta redigendo l’atto dinanzi ad un notaio oppure facendo autenticare l’atto stesso dinanzi ad altro pubblico ufficiale.
Autenticare l’atto significa certificane la paternità. Questo significa che il pubblico ufficiale accerta l’identità delle parti che lo sottoscrivono.

Autenticare e registrare la scrittura privata, dunque, vuole dire avere certezza dell’identità della parti che lo hanno firmato ed avere certezza della data in cui l’accordo è stato fatto.

Le parti, dunque, si vincolano alle condizioni e per il tempo indicato nel contratto sottoscritto. La scrittura privata diviene, a tutti gli effetti di legge, opponibile anche a terze parti.