“Il borghese letteralmente gode a dirti che quella cosa bellissima che hai appena comprato, se lo avessi detto prima a lui, te l’avrebbe fatta trovare alla metà del prezzo“, afferma Paolo Costa. Pagare meno del previsto, d’altronde, fa piacere a tutti. In questo modo, infatti, è possibile risparmiare un bel po’ di soldini da poter utilizzare per acquistare altre cose di proprio gradimento.

Per questo motivo, soprattutto considerando il preoccupante aumento dei prezzi dell’ultimo periodo, è importante sapere se si ha diritto o meno a delle agevolazioni.

Quest’ultime utili ad aiutare le famiglie ad abbattere i costi. Ebbene, tra gli sconti disponibili si annoverano quelli sulla Tari che possono arrivare addirittura fino al 70%. Ecco chi ne ha diritto e come funzionano.

Tassa sui rifiuti, le riduzioni obbligatorie previste dalla legge

Meglio nota come tassa sui rifiuti, il pagamento della TARI serve a finanziare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti prodotti sia da privati che dalle aziende. Tassa di competenza comunale, quest’ultimo definisce le aliquote per stabilire l’importo che può, pertanto, risultare differente da una località all’altra. Ad incidere sull’importo finale si annoverano anche altri elementi, come ad esempio il numero di persone che occupano l’immobile e la grandezza di quest’ultimo. Sempre al Comune, inoltre, spetta stabilire le date di scadenza ed eventuali esenzioni. A tal proposito, come si legge sul sito del dipartimento delle Finanze:

“Le riduzioni obbligatorie previste dalla legge sono:

  • riduzioni della quota variabile proporzionali alle quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, disciplinate dal comune con proprio regolamento [art. 1, comma 649, secondo periodo, della legge n. 147 del 2013];
  • riduzione per mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti/effettuazione del servizio in grave violazione della disciplina di riferimento/interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall’autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente: la TARI è dovuta nella misura massima del 20% [art. 1, comma 656, della legge n. 147 del 2013];
  • riduzione per le zone in cui non è effettuata la raccolta: la TARI è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal comune che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita”.

Sconti TARI fino al 70%: chi ne ha diritto anche per la prossima rata

È possibile inoltre beneficiare di uno sconto fino al 20% se il Comune di competenza riduce le aliquote della Tari oppure se il soggetto interessato decide di pagare tale tassa attraverso l’addebito diretto sul conto corrente.

Previsto l’esonero totale dalla Tari se la casa in possesso risulta inagibile. Possono beneficiare di una riduzione pari ai due terzi della Tari le persone che hanno un immobile in Italia, ricevono la pensione dal nostro Paese ma vivono all’estero. In tal caso è fondamentale che l’immobile non venga concesso in affitto. Ma non solo, se i beneficiari di quest’ultima agevolazione optano per il pagamento con domiciliazione bancaria, lo sconto sale fino al 70%.

Diverse sono le agevolazioni di cui è possibile usufruire nel corso del 2023 per abbattere i costi della Tari. Questi sconti non vengono riconosciuti in automatico. Le persone interessate e aventi diritto devono presentare apposita richiesta e relativa documentazione, come ad esempio il certificato Isee. Una volta avanzata la domanda, si dovrà attendere la risposta del Comune per sapere se è stata accettata o meno.