È in scadenza tra pochi giorni l’adesione al ravvedimento speciale “allargato”. Il decreto Milleproroghe 2024, ricordiamo, tra le sue novità ne ha previsto l’ampliamento anche alle dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2022. Quindi, non solo per le precedenti.

Questo allargamento della misura offre l’opportunità di regolarizzare situazioni di inadempienza fiscale attraverso condizioni particolarmente vantaggiose e di farlo entro il 31 marzo 2024, ovvero 2 aprile essendo il 31 Pasqua e il 1° aprile Pasquetta. Entro detta data occorre sanare le violazioni commesse, sia attraverso il versamento in un’unica soluzione che mediante un piano rateale ben definito.

L’attenzione deve concentrarsi su due aspetti fondamentali: la presentazione di dichiarazioni integrative per correggere l’omissione/irregolarità e il rispetto di criteri specifici che determinano la validità della dichiarazione stessa. La chiave sta nel cogliere questa opportunità entro i termini stabiliti, evitando così complicazioni ulteriori.

Le condizioni per aderire

La possibilità di regolarizzare la propria posizione fiscale mediante il ravvedimento speciale si concretizza nel versamento dell’imposta dovuta, incrementata degli interessi e di una sanzione ridotta, che può avvenire in un’unica soluzione oppure attraverso un piano di rateizzazione benevolente. Questa opportunità non solo alleggerisce il peso della sanzione originariamente prevista, ma fornisce anche un percorso chiaro verso la conformità fiscale, evitando le conseguenze potenzialmente gravi di una violazione persistente.

Affinché il ravvedimento speciale sia possibile, è imperativo che due condizioni siano soddisfatte: la dichiarazione fiscale da regolarizzare deve essere stata “validamente” presentata e le violazioni in questione non devono essere state già oggetto di contestazioni formali al momento del versamento o della prima rata.

Questi requisiti pongono delle basi chiare per l’applicabilità del ravvedimento speciale, delineando un confine netto tra le situazioni suscettibili di tale misura e quelle irrimediabilmente precluse. La nozione di “validità” della dichiarazione presentata assume qui un ruolo centrale, poiché determina l’ammissibilità al ravvedimento.

Inoltre, il periodo di grazia concesso per la presentazione della dichiarazione tardiva, con la relativa sanzione minima, sottolinea l’intenzione del legislatore di incentivare la regolarizzazione anche in casi di ritardi non eccessivi.

Ravvedimento speciale allagrato: cosa fare entro il 2 aprile

Detto ciò, chi intende sfruttare il ravvedimento speciale allargato, ossia quello riguardante le dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2022 è chiamato a:

  • versare la maggiore imposta, interessi e sanzione ridotta (pari a 1/18 de minimo edittale) in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2024, ovvero in quattro rate di pari importo con scadenza della prima rata fissata al 31 marzo 2024
  • presentare, entro il 31 marzo 2024, la dichiarazione fiscale integrativa volta a rimuovere l’omissione o l’irregolarità commessa.

Sulle rate successive alla prima, da versare, rispettivamente, entro il 30 giugno 2024, il 30 settembre 2024 e il 20 dicembre 2024, sono dovuti gli interessi nella misura del due per cento annuo.

Essendo, come anticipato, il 31 marzo 2024 il giorno di Pasqua e quello successivo comunque rosso a calendario, la scadenza può slittare al 2 aprile 2024.

Ravvedimento speciale allargato, out se la dichiarazione è omessa

Ricordiamo che regola vuole che una dichiarazione fiscale si considera “validamente presentata” se inviata entro la scadenza ordinaria o anche se presentata oltre la scadenza ordinaria ma entro i 90 giorni successivi, versando la sanzione di 25 euro.

Pertanto, con riferimento alla Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022), la dichiarazione è validamente presentata se la presentazione risulta fatta entro il 30 novembre 2023 (scadenza ordinaria) oppure oltre detta data ma entro il 28 febbraio 2024 con la sanzione di 25 euro (c.d. dichiarazione tardiva).

Ciò significa che, nel rispetto di tutte le altre condizioni, NON sarà possibile fare il ravvedimento speciale allargato laddove la dichiarazione redditi 2023 dovesse risultare presentata dopo il 28 febbraio 2024. In tal caso si congiurerebbe omessa dichiarazione redditi.

Riassumendo

  • il decreto Milleproroghe 2024 ha esteso il ravvedimento speciale anche alle dichiarazioni fiscali aventi ad oggetto l’anno d’imposta 2022
    per aderire bisogna farlo entro il 31 marzo 2024 ovvero 2 aprile 2024
  • entro detta data bisogna presentare dichiarazione fiscale integrative e versare il dovuto (unica soluzione o prima rata)
  • per aderire è necessario che la dichiarazione fiscale da correggere risulti “validamente” presentata.