A seguito della rideterminazione del calendario riferito alla sanatoria liti fiscali stabilito dal decreto bollette (decreto-legge n. 34 del 2023), viene ridefinito anche il modello da utilizzare per la presentazione della domanda di adesione. L’aggiornamento interessa anche la piattaforma telematica attraverso cui presentare le richieste.

Ricordiamo che la possibilità di definire in maniera agevolata le liti pendenti con il fisco è stata prevista dalla legge di bilancio 2023, commi da 186 a 202.

Chi decide di percorrere questa strada avrà il vantaggio di chiudere anticipatamente il contenzioso pagando un importo favorevole rispetto a quello che pagherebbe in caso di soccombenza.

La possibilità di sanatoria è, tuttavia circoscritta ai giudizi pendenti alla data del 1° gennaio 2023.

In tal senso, si considerano pendenti quelle liti il cui atto introduttivo del giudizio in primo grado sia stato notificato alla controparte entro il 1° gennaio 2023 e per le quali, alla data di presentazione della domanda, il processo non si sia concluso con una pronuncia definitiva.

Sanatoria liti fiscali, quanto si risparmia

La sanatoria liti fiscali non deve essere confusa con la rottamazione cartelle. Quest’ultima riguarda le cartelle di pagamento e presuppone la rinuncia al ricorso. La prima, invece, presuppone che già ci sia un ricorso presentato.

Aderendo alla sanatoria liti fiscali, il contribuente andrebbe a pagare solo una percentuale del valore della controversia. In dettaglio, questi pagherebbe:

  • 90% del valore della controversia, per i ricorsi pendenti iscritti nel primo grado;
  • 40% del valore della controversia, in caso di soccombenza dell’Agenzia fiscale nella pronuncia di primo grado;
  • 15% del valore della controversia in caso di soccombenza dell’Agenzia fiscale nella pronuncia di secondo grado;
  • 5% del valore della controversia pendente innanzi alla Corte di cassazione e per la quale l’Agenzia fiscale risulti soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio.

Si risparmierebbero, invece, le altre spese di giudizio, oltre che sanzioni e interessi.

Scadenza domanda

Per aderire alla sanatoria liti fiscali bisogna fare domanda all’Agenzia Entrate utilizzando il relativo modulo attraverso il software “Domanda di definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti”.

La manovra di bilancio 2023 fissava la scadenza della domanda al 30 giugno 2023. Successivamente, il decreto bollette l’ha sposta al 30 settembre 2023.

La richiesta di adesione può essere trasmessa direttamente dal contribuente oppure tramite i soggetti incaricati (commercialista, consulente del lavoro, ecc.).

Sanatoria liti fiscali: per il nuovo calendario c’è il nuovo modello

La definizione agevolata non si perfeziona con la sola presentazione della domanda di adesione. Per il perfezionamento, invece, è necessario il pagamento dell’importo dovuto a seguito dell’adesione stessa. Il pagamento è in unica soluzione. Tuttavia, se l’importo da pagare è superiore a 1.000 euro è possibile pagare in un numero massimo di 20 rate.

Queste le scadenze di pagamento aggiornate dal decreto bollette:

  • in caso di pagamento in unica soluzione, la scadenza è al 30 settembre 2023 (invece, che 30 giugno 2023)
  • in caso di pagamento a rate, invece, le prime tre rate devono essere versate, rispettivamente, entro il 30 settembre 2023, il 31 ottobre 2023 e il 20 dicembre 2023. Le successive entro il 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre di ciascun anno a partire dal 2024.

Il medesimo decreto bollette ha introdotto anche un’altra importante novità non prevista dalla manovra di bilancio. Si stabilisce che, le rate successive alle prime tre possono essere versate in un massimo di 54 rate mensili di pari importo. La scadenza di ciascuna rata è l’ultimo giorno lavorativo di ogni mese mese, a partire da gennaio 2024. Solo per il mese di dicembre di ciascun anno il termine di versamento è il giorno 20 del mese stesso.

Il provvedimento Agenzia Entrate Prot. n. 250755/2023 recepisce queste novità approvando il nuovo modello di domanda di adesione alla sanatoria liti fiscali. Con esso si aggiornano anche le istruzioni e si aggiorna anche la piattaforma telematica per la domanda.

Riassumendo…

  • l’Agenzia Entrate aggiorna il modello di domanda per l’adesione alla sanatoria liti fiscali prevista dalla legge di bilancio 2023
  • l’aggiornamento recepisce le novità ed il nuovo calendario stabilito dal decreto bollette (decreto-legge n. 34 del 2023)
  • secondo il calendario aggiornato la domanda per la sanatoria liti fiscali scade il 30 settembre 2023
  • il pagamento del dovuto in unica soluzione scade il 30 settembre 2023
  • per importi superiori a 1.000 euro da pagare, resta possibile fare la rateizzazione in massimo 20 rate da versare secondo il seguente calendario (aggiornato):
    • le prime tre rate devono essere versate, rispettivamente, entro il 30 settembre 2023, il 31 ottobre 2023 e il 20 dicembre 2023
    • le successive rate entro il 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre di ciascun anno a partire dal 2024
  • per il pagamento rateale, è possibile scegliere di pagare le rate successive alle prime tre, in 54 rate mensili a partire da gennaio 2024. Ogni rata scade alla fine di ciascun mese, tranne che per dicembre, dove la scadenza è il giorno 20 del mese stesso
  • in caso di pagamento a rate sono dovuti interessi a partire dal giorno di pagamento della prima rata.