Dopo la grande novità della proroga di circa due mesi per le domande di rottamazione delle cartelle, cambia tutto per i contribuenti indebitati con il fisco. Infatti allungando i termini delle domande di definizione agevolata delle cartelle esattoriali cambiano anche le scadenze. E non soltanto delle rate della rottamazione, ma anche di quelle che nulla accendono con la sanatoria. Sono sospese le cartelle pregresse ai contribuenti interessati dalla rottamazione delle cartelle. Anche quelle dei precedenti piani di dilazione. Ecco cosa accade per davvero e cosa bisogna fare adesso a proroga ormai definitiva.

“Volevo sapere come devo comportarmi adesso con le rate di un mio vecchio piano di dilazione. Fino ad oggi sono in perfetta regola coi pagamenti. Ma dato che ho deciso di aderire alla rottamazione delle cartelle, la rata di maggio devo pagarla? Vi chiedo questo perché ho sentito della proroga della rottamazione e dei tempi più lunghi con cui l’Agenzia delle Entrate Riscossione darà risposta alla mia domanda. Se la risposta potrà arrivare anche sul finire del mese di settembre come devo comportarmi con le rate fino a settembre?”

Cosa cambia con le nuove scadenze della definizione agevolata delle cartelle

Tutti i contribuenti interessati alla definizione agevolata delle cartelle (rottamazione quater), anche se stanno già pagando cartelle a rate, nel momento in cui presentano domanda di adesione, in automatico ricevono la sospensione dei termini di pagamento delle precedenti cartelle. E la sospensione sarà coincidente con le nuove scadenze previste per la rottamazione delle cartelle. Infatti sospensione fino a 31 ottobre, che poi è la data di scadenza della prima rata della rottamazione o della rata unica per chi non sceglie la rateizzazione in definizione agevolata.

La rottamazione delle cartelle, ecco le novità della sanatoria

Inizialmente la scadenza delle domande per la rottamazione delle cartelle era stata fissata per il 30 aprile 2023.

L’Agenzia delle Entrate Riscossione avrebbe dovuto rispondere al contribuente richiedente entro la fine del mese di giugno. In caso di accettazione, prima rata o rata unica in scadenza il 31 luglio 2023. Adesso però, è stata decisa la proroga fino al 30 giugno per le domande di definizione agevolata. Significa che l’Agenzia delle Entrate Riscossione avrà anche più tempo per rispondere al contribuente interessato. Il termine entro il quale l’Agenzia delle Entrate Riscossione trasmetterà gli importi dovuti ai richiedenti passa così da già citato 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023. Più tempo per il contribuente ma anche più tempo per le risposte del concessionario alla riscossione.

Gli effetti sui vecchi piani di dilazione delle novità della sanatoria

Slitta il calendario dovuto alla proroga concessa dal Ministero delle Finanze, ed a cascata gli effetti riguardano anche i debiti pregressi, anche quelli già precedentemente rateizzati. La Legge di Bilancio 2023, cioè la legge 197 del 2022 è chiara su cosa succede ai contribuenti dopo aver presentato domanda di adesione alla sanatoria.

La domanda interrompe i termini di prescrizione, interrompe le eventuali procedure di esecuzione forzata non ancora definitive e sospende i pagamenti dei debiti. La manovra finanziaria nello specifico sottolinea che devono ritenersi sospesi fino alla scadenza della prima data di pagamento della rottamazione quater, tutte le obbligazioni di pagamento in capo al contribuente richiedente.

Pertanto anche i vecchi piani di dilazione vengono sospesi fino alla scadenza della prima rata della sanatoria meglio conosciuta come rottamazione delle cartelle. Che slittando dal 31 luglio al 31 ottobre, rende la sospensione delle rate valida proprio fino alla fine del mese di ottobre.

Anche le cartelle precedentemente rateizzate entrano nella rottamazione quater

A dire il vero pochi dubbi c’erano al riguardo dal momento che la definizione agevolata è davvero vasta come misura. Infatti riguarda tutti i debiti diventati di competenza dell’Agente della riscossione entro il 30 giugno 2022.

Comprese quindi le cartelle precedentemente inserite in un piano di dilazione. Infatti è ammesso rottamare anche i residui di cartelle che i contribuenti stavano giù pagando a rate dopo accordo e istanza con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Anche perché di fatto i vecchi piani di rateizzazione sono sostituiti dalla rottamazione delle cartelle. E per la sanatoria l’Agenzia delle Entrate Riscossione comunicherà effettivamente al contribuente interessato, i nuovi importi dovuti. Che come tutti sanno, sono abbattuti di aggi, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.