L’effetto “sanatoria cartelle” in questi giorni ha creato negli utenti la stessa eccitazione che, di solito, si vede quando arriva il black friday. L’evento di qualche marchio famoso che ti permette, con pochi soldi, di accedere a capi di vestiario o altri oggetti altrimenti impossibili da acquistare. Questa volta la protagonista degli attraenti sconti promessi non è la stilista di turno ma chi un sostanzioso restyling si appresta ugualmente a farlo. Anche se in altro modo.

Giorgia Meloni, insediatosi con il suo governo dopo la metà di ottobre a seguito delle elezioni anticipate del 25 settembre 2022, sembra davvero voler dare vita a una nuova edizione di rottamazione e saldo e stralcio.

Insomma una nuova sanatoria cartelle di pagamento.

Una manna dal cielo in questo periodo di forte depressione economica per il nostro Paese con cittadini che a stento riescono ad arrivare a fine mese. Causa di tutto, un tasso di inflazione record (si è toccato il 12%) e prezzi che non mostrano alcuna intenzione di discesa e, anzi, vanno al rialzo. Stipendi e pensioni con un potere di acquisto a picco.

Oggetto della rottamazione quater dovrebbero essere quelle cartelle di pagamento di importi non elevati.

La sanatoria cartelle per le rate 2022 in scadenza

Intanto, il 30 novembre 2022 scade anche la sanatoria cartelle 2022 con i 5 giorni di tolleranza, prevista dal decreto Sostegni ter, come convertito in legge n. 25 del 2022.

In sostanza, il legislatore ha stabilito che per le rate delle cartelle di pagamento in scadenza nel 2022 e non pagate, non si decade dalla rottamazione ter se il pagamento è fatto entro il 30 novembre 2022. Tale data, tuttavia, può slittare al 5 dicembre grazie all’applicazione dei 5 giorni di tolleranza previsti dall’art 3 comma 14-bis, del decreto-legge n. 119 del 2018.

Ci riferiamo, quindi, a quelle cartelle di pagamento per la cui ammissione alla rottamazione si prevedevano le seguenti scadenze:

  • 28 febbraio 2022
  • 31 maggio 2022
  • 31 luglio 2022
  • 30 novembre 2022.

Il mancato rispetto della data del 5 dicembre 2022 comporterà la decadenza dal beneficio.

La rottamazione delle rate 2020 e 2021

Lo stesso decreto Sostegni ter prevedeva anche una sanatoria cartelle per le rate 2020 e 2021, in base alla quale:

  • per le rate 2020, il pagamento era considerato tempestivo, se effettuato integralmente entro la data del 30 aprile 2022 (data che poi è finita al 9 maggio in applicazione dei giorni di tolleranza)
  • per le rate 2021, il pagamento era considerato tempestivo, se effettuato integralmente entro la data del 31 luglio 2022 (che in applicazione dei giorni idi tolleranza è finita all’8 agosto).

Il mancato pagamento entro le citate scadenze ha comportato la decadenza del beneficio della sanatoria cartelle.

La (possibile) nuova edizione della sanatoria cartelle per il 2023

Dopo queste edizioni, l’idea del nuovo esecutivo sarebbe quella di inserire una nuova edizione di sanatoria cartelle anche per il 2023. In questo caso si tratterebbe di un saldo e stralcio. Un annullamento totale per i debiti fino a 1.000 euro, mentre per quelli oltre i 1.000 euro e fino a 3.000 euro uno stralcio dell’80% e un saldo, quindi, del 20%.

Oggetto della misura sarebbero le cartelle di pagamento risalenti fino al 2015.

Esempio

Per chi ha un debito verso il fisco di 500 euro, questo verrebbe annullato. Per chi, invece, ha un debito di 2.000 euro, lo stralcio sarebbe dell’80% (quindi, 1.600 euro) e resterebbe un saldo da pagare di 400 euro.

Questa nuova edizione di sanatoria cartelle, se ci sarà, verrà inserita nella legge di bilancio 2023 che il governo dovrà approvare per fine anno. Da precisare anche che la versione definitiva che sarà approvata potrebbe cambiare negli importi e nelle modalità rispetto a quando emerge adesso.