Lo strumento di pagamento principale per versare l’IMU è il Modello F24. Solo in via residuale, e non per tutti, è possibile pagare con bollettino di c/c oppure con bonifico. Il bollettino lo possono usare solo i NON titolari di partita IVA e in assenza di crediti da compensare. Il versamento con bonifico è riservato a chi è all’estero e non riesce a fare il Modello F24 per pagare l’imposta sugli immobili posseduti in Italia.

La corretta compilazione del Modello F24 per versare il tributo è di fondamentale importanza per evitare problemi a seguire.

In vista della scadenza del saldo IMU 2023 (18 dicembre) è, quindi, opportuno rivedere le regole.

La compilazione del Modello F24

Per coloro che non rientrano nei casi di esenzione dal saldo IMU 2023 e versano con il Modello F24 ordinario, bisogna compilare la sezione “IMU e altri tributi locali”. Qui è necessario:

  • inserire il codice (catastale) del comune in cui si trovano gli immobili oggetto del tributo;
  • barrare la casella “saldo”;
  • inserire il numero di immobili;
  • indicare il codice tributo;
  • indicare l’eventuale quota di detrazione per l’abitazione principale;
  • riportare l’anno di riferimento (ossia “2023”);
  • indicare l’importo a debito da versare;
  • barrare la casella “Ravvedimento”, laddove si dovesse versare con ravvedimento dopo il 18 dicembre 2023.

Compilare, anche eventuale altra sezione (ad esempio sezione “Erario”) laddove ci siano crediti utilizzati in compensazione.

Nel caso in cui si paga con Modello F24 semplificato, c’è da compilare anche il campo “Sezione” inserendo il codice “EL”. Se poi ci sono crediti utilizzati in compensazione, si compilano i relativi campi e si inserisce l’importo nella colonna “Importi a credito compensati”.

Saldo IMU 2023, i codici tributo per pagare

Uno dei dati più importanti da inserire nel Modello F24 per pagare il saldo IMU 2023 è il codice tributo di riferimento. È quello che identifica la tipologia di immobile per il quale si sta pagando l’imposta.

I codici tributo sono gli stessi sia per l’acconto IMU 2023 che per il saldo. In dettaglio:

  • 3912 – Abitazione principale e relative pertinenze;
  • 3914 – Terreni;
  • 3916 – Aree fabbricabili;
  • 3918 – Altri fabbricati;
  • 3925 – Immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – QUOTA STATO;
  • 3930 – Immobili a uso produttivo classificati nel gruppo catastale D – QUOTA COMUNE.

Come pagare il saldo IMU 2023 con il Modello F24

Una volta compilato il Modello F24 occorre prestare anche attenzione alla modalità di presentazione al pagamento. Infatti, le strade sono diverse a seconda che a pagare sia un titolare di partita IVA o NON titolare di partita IVA.

Sia i titolari di partita IVA che i NON titolari di partita IVA, se nel Modello F24 ci sono crediti compensati devono presentarlo in modalità telematica esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia Entrate.

Per i titolari di partita IVA, se non ci sono crediti compensati, in alternativa ai servizi telematici dell’Agenzia Entrate, è possibile ricorrere ai canali tradizionali telematici di banca o posta (home/internet banking). In nessun caso possono fare l’F24 cartaceo.

I NON titolari di partita IVA, se NON ci sono crediti compensati, possono, in alternativa ai servizi telematici dell’Agenzia Entrate, pagare l’F24 anche tramite internet/home banking oppure presentandolo in carta presso l’ufficio della banca o della posta.

Riassumendo…

  • il 18 dicembre 2023 (il 16 è sabato), scade il saldo IMU 2023 (l’acconto andava pagato entro il 16 giugno 2023)
  • lo strumento principale di pagamento è il Modello F24
  • il dato più importante da inserire nel modello è il codice tributo
  • le modalità di presentazione al pagamento del modello sono diverse a seconda che trattasi di titolare di partita IVA o NON titolare di partita IVA.