Tra circa 15 giorni dovrà essere pagata la prima rata della rottamazione delle cartelle.

La prima rata sarà pari al 10% del totale dovuto ai fini della sanatoria. Stessa cosa dicasi per la seconda rata che avrà scadenza 30 novembre. Le altre rate invece saranno di importo costante, dalla terza alla diciottesima per chi ha deciso di pagare nel numero massimo di rate consentito dalla legge.

Detto ciò, sulle rate ci sono da pagare gli interessi al tasso del 2% con decorrenza 1° novembre 2023.

Tuttavia, c’è un modo per evitare di pagare gli interessi anche dopo aver versato le prime rate della sanatoria.

Vediamo nello specifico come risparmiare sulle rate della rottamazione delle cartelle.

La rottamazione delle cartelle

La rottamazione delle cartelle fa parte della ampia pace fiscale di cui alla Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023.

Grazie alla rottamazione, il contribuente paga solo una parte del debito contestato dall’Agente della riscossione (Ex Equitalia, ora Agenzia delle entrate riscossione) rispetto a quanto indicato nella cartella/avviso ricevuto.

In particolare, la pace fiscale permette di pagare il debito versando solo: l’imposta, la tassa o il tributo; le spese di rimborso per le procedure esecutive; le spese di notifica della cartella di pagamento; gli interessi di dilazione al 2% in caso di richiesta di rateazione delle somme dovute in seguito alla sanatoria.

Sono invece oggetto di annullamento: le sanzioni collegate alla maggiore imposta dovuta nell’atto; gli interessi anche riferiti alla ritardata iscrizione a ruolo; le somme aggiuntive ai crediti previdenziali (art.27, D.Lgs. 46/99); l’aggio della riscossione.

Rottamazione cartelle. Ecco un modo per non pagare gli interessi

La rottamazione può essere pagata anche a rate.

In particolare, il totale dovuto così come riportato nella comunicazione delle somme dovute, può essere versato in un’unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023; oppure, in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive.

Le prime due rate con scadenza il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 saranno pari al 10% delle somme complessivamente dovute a titolo di Definizione agevolata.

Le restanti rate, ripartite nei successivi 4 anni, andranno saldate il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024.

Come detto sopra, sulle rate si pagano gli interessi al tasso del 2% con decorrenza 1° novembre 2023.

Fino al 10 ottobre era possibile procedere al cambio rate della rottamazione delle cartelle. In particolare, tramite il servizio “Invia una e-mail al Servizio contribuenti” era possibile cambiare la scelta sul numero delle rate fatta in fase di presentazione della domanda di rottamazione delle cartelle ovvero passare dal pagamento in unica soluzione a quello a rate.

Tuttavia, potrebbe succedere che una volta superata la scadenza del 10 ottobre il contribuente voglia rivedere la propria scelta. Ipotizziamo che, in considerazione di sopravvenuta liquidità, volesse risparmiare sugli interessi, versando il residuo in unica soluzione. Dunque, in questo caso il contribuente vorrebbe passare dal versamento a rate a quello in unica soluzione. Risparmiando in tal modo sugli interessi di dilazione.

Ebbene, il passaggio dal pagamento a rate a quello in unica soluzione è sempre possibile. In tale caso, il contribuente dovrà  presentare una specifica istanza agli uffici territoriali dell’ADER. In seguito alla richiesta sarà possibile procedere al pagamento con il bollettino unico in cui è indicato l’importo residuo da versare.

Riassumendo…

  • Al 31 ottobre scade la prima rata della rottamazione delle cartelle;
  • entro il 10 ottobre era possibile cambiare la scelta sul numero delle rate fatta in fase di presentazione della domanda di rottamazione delle cartelle;
  • è sempre possibile il passaggio inverso, dalle rate al pagamento in unica soluzione.