“La meraviglia di una casa non sta nel fatto che vi ripara e vi riscalda, né nel fatto che ne possediate i muri. Ma bensì nel fatto che essa ha lentamente deposto dentro di noi provviste di dolcezza“, affermava Antoine de Saint-Exupery.

La casa, in effetti, è un punto di riferimento per ognuno di noi. È il nostro porto sicuro, dove poter essere sempre noi stessi e tenere lontani i problemi tipici della quotidianità.

Per questo motivo si cerca di abbellirla, in modo tale da renderla accogliente e soprattutto in grado di soddisfare le varie esigenze personali.

Non sempre però si riesce a raggiungere il risultato sperato. Questo perché per effettuare i vari interventi bisogna sborsare necessariamente del denaro di cui spesso non si dispone. Proprio in tale ambito giungono in aiuto vari incentivi messi a disposizione del governo. Misure alternative al Superbonus, grazie a cui poter ristrutturare casa nel 2024 senza spendere cifre da capogiro. Ecco di quali si tratta.

Come ristrutturare casa nel 2024 senza 110: quali bonus alternativi restano?

I condomini che hanno deliberato il via ai lavori entro il 25 novembre 2022 e hanno presentato la Cilas entro la fine del 2022 possono ancora beneficiare del Superbonus 110%. Coloro che avviano i lavori nel corso del 2023, invece, possono beneficiare del Superbonus al 90%. Il Superbonus comunque non è l’unica misura a sostegno delle famiglie che desiderano ristrutturare casa. Vi sono, infatti, molte altre agevolazioni che permettono di abbattere i costi. Tra queste si annoverano:

  • Bonus Ristrutturazioni. Permette di beneficiare di una detrazione fiscale del 50% sulle spese inerenti lavori di manutenzione, sia ordinari che straordinari. Il tutto fermo restando un tetto massimo pari a 96 mila euro di spesa per ogni unità immobiliare. Tale percentuale, salvo ulteriori cambiamenti, dovrebbe abbassarsi nel 2024 a quota 36%, su un tetto di spesa di 48 mila euro.
  • Sismabonus. Tale incentivo potrà essere utilizzato fino al 31 dicembre 2024 e permette di coprire i lavori di manutenzione volti a ridurre il rischio sismico degli immobili che si trovano nelle zone sismiche 1,2 e 3.  L’aliquota riconosciuta oscilla tra il 50% e l’85%, in base alla natura degli interventi svolti.
  • Ecobonus. Viene riconosciuto per gli interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica di un immobile. Le percentuali di detrazioni riconosciute sono del 50% o del 65%. Tra gli interventi ammessi si annoverano quelli di coibentazioni, sostituzione di infissi, sostituzione delle vecchie caldaie e installazione di termo valvole intelligenti.

Ulteriori agevolazioni

  • Bonus Verde. La Legge di bilancio ha prorogato tale agevolazione fino al 2024. Grazie al bonus Verde è possibile ottenere una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di immobili residenziali. In particolare sono oggetto di agevolazione gli interventi volti a trasformare e favorire la rinascita delle aree verdi del proprio immobile, sia sul terrazzo che nel giardino condominiale. Il bonus non viene riconosciuto per lo svolgimento di lavori di manutenzione di routine e parziali.
  • Detrazione del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Misura valida fino al 2025, copre le spese sostenute per effettuare interventi volti ad eliminare le barriere architettoniche e facilitare la mobilità. Ne sono un chiaro esempio l’installazione dell’ascensore, pedane o monta scale.
  • Bonus Mobili ed Elettrodomestici. Come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate, si tratta di una “detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione va calcolata su un importo massimo di 8.000 euro per l’anno 2023 e di 5.000 euro per il 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo”.