La riforma pensioni è un argomento sempre scottante. La pensione è un traguardo particolarmente importante, in quanto permette di delineare la fine della carriera lavorativa, dando il via ad un nuovo percorso della propria esistenza. Per poter accedere al trattamento pensionistico, però, come risaputo, bisogna essere in possesso di determinati requisiti anagrafici e contributivi.

Proprio per questo motivo sono in molti a essere curiosi di sapere quali novità verranno introdotte dal prossimo governo per quel che concerne il trattamento pensionistico.

Diverse, d’altronde, sono le ipotesi in ballo, con tanti che si chiedono cosa succede con la riforma delle pensioni se la Lega vince le elezioni.

Ecco cosa propone il partito di Matteo Salvini.

Riforma pensioni: cosa succede se vince la Lega di Salvini

Il prossimo 25 settembre, come ben sappiamo, gli italiani eleggeranno il nuovo governo. In seguito alle dimissioni di Mario Draghi, infatti, dovremo decidere chi dovrà guidare il nostro Paese nel corso dei prossimi anni. Una decisione importante, soprattutto considerando che chi prenderà le redini del governo dovrà decidere quali misure attuare in diversi settori particolarmente importanti.

A tal proposito abbiamo già visto quali sono le proposte del centrodestra in merito alla flat tax. Oggi, invece, vedremo assieme quali sono le proposte della Lega in vista delle prossime elezioni in merito alle pensioni. Ebbene, soffermandosi sul programma della coalizione di centrodestra in generale, ricordiamo che propone un “innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità”, ma anche maggiore “flessibilità in uscita”.

Entrando nei dettagli e soffermandosi sulle proposte della Lega, inoltre, interesserà sapere che il partito di Salvini crede fortemente in Quota 41, come strumento da utilizzare per evitare il ritorno alla legge Fornero. In quest’ultimo caso, ricordiamo, per andare in pensione bisogna aspettare di aver raggiunto 67 anni di età

Quota 41: la proposta della Lega per andare in pensione

Con Quota 41 proposta dalla Lega, invece, tutti i lavoratori potrebbero uscire dal mondo del lavoro dopo aver lavorato per 41 anni.

Una misura particolarmente allettante, che porta con sé dei costi non indifferenti. Secondo alcune stime, infatti, sembra che l’applicazione di Quota 41 possa pesare sul bilancio dello Stato per ben 8 miliardi di euro l’anno.

Al momento, comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di proposte in vista delle prossime elezioni. Nulla, infatti, è ancora dato per scontato e non è dato inoltre sapere cosa accadrà effettivamente dopo le elezioni.

L’unica cosa che possiamo fare, d’altronde, è proprio attendere il risultato delle prossime elezioni politiche in programma il 25 settembre, per vedere chi vincerà e di conseguenza quali saranno le misure che verranno attuate nei diversi ambiti, compreso, ovviamente, quello delle pensioni.