Per la riforma Fornero 2022, le donne pagheranno la parità sulle pensioni? Perché la strada che porta a risolvere il divario di genere potrebbe essere basata su un compromesso al ribasso. Ovverosia, garantire la parità ma con importi degli assegni più bassi.

Si parla di riforma Fornero 2022 perché l’ex ministra è attualmente consulente a Palazzo Chigi per le riforme del fisco e delle pensioni. Con lo scalone della sua riforma, ai tempo del Governo Monti, che incombe proprio sul prossimo anno.

Visto che la quota 100 non dovrebbe essere rinnovata o prorogata. Ma qualcuno spera così come riportato in questo articolo.

Riforma Fornero 2022, le donne pagheranno la parità sulle pensioni?

Sulla riforma Fornero 2022 incombe pure il rischio su Opzione Donna. Con la misura che ha più chance, rispetto alla Quota 100, di essere rinnovata anche per l’anno prossimo. Ma al momento non c’è la conferma ufficiale.

In particolare, aspettando la riforma Fornero 2022, con Opzione Donna attualmente le lavoratrici possono andare in pensione anticipata con 35 anni di contributi versati entro il 31 dicembre del 2020. Con il seguente requisito anagrafico: 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le lavoratrici autonome.

Andare in pensione con Opzione Donna, occhio alle finestre

Sperando che con la riforma Fornero 2022 non arrivino brutte sorprese, attualmente per andare in pensione con Opzione Donna ci sono comunque delle finestre di decorrenza da rispettare. A partire dalla maturazione dei requisiti. Ovverosia, una finestra di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti. Mentre per la lavoratrici autonome la finestra di decorrenza balza addirittura a 18 mesi.

Opzione Donna è una misura di pensionamento anticipato che, per le lavoratrici, è stata più volta confermata e prorogata negli ultimi anni. L’ultima conferma è quella con la legge numero 178/2020. Ovverosia, con la legge di bilancio del 2021. Ora, la riforma Fornero 2022 passerà, molto probabilmente, proprio dalla prossima legge di Stabilità. Tra la Quota 100 in bilico, l’Opzione Donna da confermare, ed altre misure ipotetiche come la quota 41 pura che, invece, difficilmente saranno prese in considerazione dal Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.