“L’autunno è sempre stata la mia stagione preferita. Il tempo in cui tutto esplode con la sua ultima bellezza, come se la natura si fosse risparmiata tutto l’anno per il gran finale. Non ho mai pensato di avere paura dell’autunno”, afferma Lauren De Stefano.

Proprio l’autunno del 2023 potrebbe rivelarsi foriero di buone notizie sul fronte fiscale.

Dopo aver approvato la legge delega, infatti, il governo è impegnato a mettere in campo tutta una serie di misure che potrebbero rivoluzionare il sistema fiscale del nostro Paese.

Il primo banco di prova sarà il mese di settembre, con l’esecutivo intenzionato a raggiungere alcuni obiettivi in particolare. Ecco quali sono e cosa c’è da aspettarsi.

Delega al Governo per la riforma fiscale

In base a quanto stabilito dalla legge numero 111 del 9 agosto 2023, così come pubblicato in Gazzetta Ufficiale:

“Il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, fermo restando quanto disposto dall’articolo 21, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze e, per quanto di competenza, del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con i Ministri competenti per materia, uno o più decreti legislativi recanti la revisione del sistema tributario”.

In particolare, attraverso la riforma, il governo andrà ad incidere sui vari ambiti del settore fiscale e tributario, puntando a riordinare l’intera materia attraverso l’introduzione di importanti novità. Il tutto, viene sottolineato, avrà luogo nel rispetto dei principi costituzionali, dell’ordinamento dell’Unione europea e del diritto internazionale.

Riforma del Fisco, gli obiettivi del governo: cosa succederà in autunno?

Il governo, quindi, ha ventiquattro mesi di tempo per riformare il sistema tributario del nostro Paese grazie all’emanazione di diversi decreti attuativi ad hoc. Già le prossime settimane potrebbero rivelarsi fondamentali, poiché è prevista la pubblicazione della prima valutazione generale entro il prossimo 20 settembre.

Sono ben 13 le commissioni a lavoro, volute e nominate dal viceministro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, che dovranno consegnare entro la data poc’anzi citata le prime proposte di intervento. Entrando nei dettagli, la “road map” del governo prevede che si parta dal varo dei decreti per gli ambiti che non necessitano di risorse aggiuntive, per poi passare a quelli che richiedono una copertura finanziaria.

In quest’ultimo caso a rivestire un ruolo importante sarà la manovra di bilancio che permetterà di capire come attingere alle risorse economiche necessarie. Entrando nei dettagli, sono ambiziosi gli obiettivi prefissati. Tra questi si annoverano un alleggerimento dell’Irpef fino ad arrivare alla flat tax, ma anche superamento di Ires, Irap al fine di ridurre il peso fiscale a carico delle aziende. L’esecutivo punta inoltre alla detassazione di tredicesime, straordinari e premi di produzione.

Sempre con la prossima riforma del fisco si intende snellire le varie procedure, ad esempio semplificando il calendario degli adempimenti fiscali. Un cambiamento che andrebbe a coinvolgere anche i titolari di partita IVA. L’esecutivo intende mettere in campo delle misure ad hoc, come il controllo dei conti correnti per contrastare l’evasione fiscale, avvalendosi anche dell’utilizzo delle nuove tecnologie. Ma non solo, anche promuovendo un approccio che si riveli particolarmente collaborativo tra Fisco e contribuenti. Il tutto fermo restando il fatto che, durante la fase di elaborazione della riforma fiscale, bisognerà tenere conto dei vari accordi internazionali, come ad esempio il Pnrr.