C’è una data importante da segnare sul calendario per il bonus 150 euro. E’ l’8 novembre 2022, ossia il giorno in cui inizierà l’iter parlamentare per la conversione in legge del decreto Aiuti ter, il provvedimento adottato dal governo uscente di Mario Draghi e contenente nuove misure contro il caro bollette.

La conversione sarà fatta dal nuovo parlamento entrato in carica dopo le votazione del 25 settembre scorso.

Qualcosa potrebbe cambiare in merito proprio al bonus 150 euro, Tuttavia, per saperlo occorre aspettare la citata data quando le parti politiche potrebbero proporre ed approvare emendamenti al provvedimento.

Innanzitutto, ricordiamo che il bonus 150 euro fa seguito a quello di 200 euro previsto con il primo decreto Aiuti. Si concretizza anch’esso in un contributo una tantum e spettante a:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • percettori di NASPI e dis-coll
  • percettori reddito di cittadinanza
  • titolari di rapporti di lavoro co.co.co.
  • lavoratori autonomi (con e senza partita IVA)
  • lavoratori stagionali ed intermittenti
  • lavoratori dello spettacolo
  • colf e badanti
  • incaricati alle vendite.

Bonus 150 euro, requisiti più stretti

Sarà erogato a novembre 2022 e spetterà solo a chi rispetta un certo requisito reddituale. Requisito che è più stringente rispetto a quello stabilito per il bonus 200 euro.

Avranno il bonus 150 euro i dipendenti solo se la loro retribuzione imponibile previdenziale del mese di novembre 2022 non risulterà essere superiore a 1.538 euro (invece che 2.692 euro come previsto per il bonus 200 euro). Per le altre categorie, invece, il beneficio spetta solo laddove il reddito personale 2021 non risulti superiore a 20.000 euro (invece che 35.000 euro del bonus 200 euro).

I dipendenti lo avranno direttamente in busta paga sulla retribuzione di novembre, previa presentazione all’azienda del modello autocertificazione bonus 150 euro. I pensionati e chi altro percepisce prestazioni INPS, lo avranno anch’essi a novembre direttamente senza presentare domanda.

Gli altri dovranno farne richiesta, secondo le indicazioni che verranno fornite dall’INPS stesso.

Solo colf e badanti non dovranno fare domanda. Spetterà agli stessi soggetti che hanno fatto richiesta del bonus 200 euro (sempre nel rispetto del requisito reddituale previsto).

Le possibili novità sul contributo

La misura, come già detto, è voluta per contrastare, anche se solo per un mese, il caro bollette. Il bonus 150 euro, infatti, è una tantum (quindi pagato per una sola volta).

Difficile che nella conversione in legge del decreto Aiuti ter si decida di prorogare il beneficio anche per dicembre (ossia concederlo ancora per un altro mese). Per fare questo servirebbero circa 3 miliardi di euro.

Probabile, invece, che si possa intervenire ampliandone la categoria di beneficiari ed ampliando anche la soglia reddituale da rispettare per averne diritto.