Tutti sono sempre più impazienti, più agitati e irrequieti. Le autostrade e le altre strade d’ogni genere sono affollate di gente che va un po’ da per tutto, ovunque, ed è come se non andasse in nessun posto. I profughi della benzina, gli erranti del motore a scoppio“, affermava Ray Bradbur.

Un concetto che sembra calzare a pennello con la società attuale, la frenesia che contraddistingue le nostre vite e i continui cambiamenti normativi. Lo sanno bene gli automobilisti che con l’arrivo del 2023 dovranno fare i conti con una riforma del bollo auto.

Ma cosa cambia? Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Manovra 2023: nuova tregua fiscale

Attraverso la Legge di Bilancio 2023 il governo guidato da Giorgia Meloni intende rilanciare l’economia nazionale e garantire un sostegno alle famiglie alle prese con delle serie difficoltà a causa della crisi economica in atto. A tal fine l’esecutivo ha deciso, ad esempio, di optare per una nuova tregua fiscale. Quest’ultima prevede la cancellazione delle cartelle fino al 2015 con importo pari a massimo mille euro. Per questo motivo, tra i debiti che verranno annullati,  rientrano anche gli arretrati del bollo auto fino al 2015.

Per quanto riguarda i bolli auto non pagati nel periodo compreso dal 1° gennaio 2016 al 30 giugno 2022, invece, i morosi potranno beneficiare di un’importante agevolazione. Ovvero effettuare il pagamento dei debiti pregressi senza interessi e sanzioni. È possibile inoltre richiedere la rateizzazione, fino a massimo cinque anni.

Riforma bollo auto 2023: cambia qualcosa sulle nuove rate?

La tassa automobilistica deve essere pagata ogni anno da chi possiede un mezzo. Nel caso in cui si acquisti un’auto nuova, la prima rata deve essere pagata entro l’ultimo giorno del mese di immatricolazione. Se, invece, si acquista un’auto usata e il pagamento del bollo auto è già coperto, allora bisognerà attenderà a scadenza naturale.

In ogni caso il rinnovo annuale deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza.

Vi sono poi molti possessori di auto che hanno diritto all’esenzione del bollo. Entrando nei dettagli non bisogna pagare la tassa automobilistica se si possiede un’auto d’epoca, ovvero immatricolata da oltre trent’anni. Se il veicolo è stato immatricolato tra i 20 e i 29 anni addietro, invece, si ha dritto ad uno sconto. In Lombardia e Piemonte si ha diritto all’esenzione dal pagamento del bollo auto per sempre nel caso in cui si acquisti un’auto elettrica. Nelle altre regioni italiane, invece, si ha diritto a non pagare il bollo per i primi cinque. A partire dal sesto anno, invece, si ha diritto a uno sconto del 75%.

Per finire ricordiamo che anche il prossimo anno l’importo del bollo auto verrà calcolato in base alla potenza effettiva del mezzo, espressa in kilowatt (kW), e alla classe ambientale di riferimento. Entrambi i valori sono riportati sulla carta di circolazione. Sempre nel 2023, inoltre, i proprietari di veicoli la cui potenza supera i 185 kW totali, dovranno pagare il Superbollo. Si precisa, comunque, che il bollo auto è una tassa regionale. Per questo motivo è bene richiedere informazioni agli uffici regionali di competenza perché le agevolazioni messe a disposizione da una Regione potrebbero non essere disponibili in un’altra.