Avete pagato il parcheggio sulle strisce blu ma non avete seguito le regole che impongono di esporre il ticket in modo visibile sul parabrezza? Puoi fare ricorso contro la contravvenzione dimostrando di aver pagato il parcheggio? Secondo quanto stabilito da una sentenza della Cassazione dello scorso anno (n.8282 del 2016) gli estremi per il ricorso ci sono eccome. La premessa è che quando si paga il ticket per parcheggiare sulle strisce blu si adempie all’obbligo di legge e non si può dire che, per non aver apposto il tagliando sul parabrezza, l’automobilista commetta un illecito amministrativo.

Sarebbe ingiusto, proseguono i giudici della Cassazione, paragonare questa condotta a quella di chi non paga il ticket per il parcheggio a pagamento.

Parcheggio strisce blu: 3 modi per fare ricorso (2 leciti e uno no)

Ma come fare ricorso se si trova sul cruscotto la multa per mancato pagamento del parcheggio sulle strisce blu?

Entro 30 giorni dalla notifica del verbale si può fare ricorso dinanzi al Giudice di Pace competente territorialmente.
E’ invece di 60 giorni dalla notifica della multa il termine per fare ricorso tramite Prefetto.

Attenzione però perché la Cassazione ha anche stabilito la non restituzione delle spese processuali anche in caso di annullamento della multa (ricordiamo che per il ricorso dinanzi al Giudice di Pace il contributo unificato ammonta a 43 euro). Questo perché è vero che l’obbligo di esposizione del tagliando non è imposto per legge ma in ogni caso sussiste ed è specificato sul ticket stesso e sulle istruzioni apposte sulla macchinetta del parcheggio a pagamento. Le spese del giudizio quindi restano a carico dell’automobilista che non ha esposto, o non lo ha fatto in maniera opportuna, il tagliando del parcheggio. E’ chiaro che, a conti fatti, di fronte a questa puntualizzazione, il ricorso dinanzi al Giudice di Pace per fare annullare la multa diventa più che altro una questione di principio non particolarmente conveniente da un punto di vista economico.

Non sfugge ai più attenti, o ai più maliziosi, che questa sentenza, giusta nel fondamento, potrebbe dare adito ad escamotage per non pagare la multa per sosta non autorizzata in parcheggio a pagamento. Trovata la contravvenzione sul parabrezza, infatti, l’automobilista disonesto potrebbe invocare la compassione e la solidarietà di qualche altro conducente che ha parcheggiato pagando il ticket facendosi lasciare il tagliando come prova e presentando ricorso adducendo come scusa quella che il biglietto non era esposto in modo visibile. Inutile precisare che si tratta di un sistema non legale e che quindi non è questa la via per il ricorso contro una multa per parcheggio senza ticket (se non si vogliono rischiare conseguenze legali più gravi).

Per approfondire regole e casi particolari leggi anche:

Multa strisce blu, tutti i casi in cui è nulla

Parcheggi strisce blu: ticket in base al reddito?

Strisce blu: chi ha il permesso disabili paga il parcheggio?