Nel DL 11/2023, approvato alla Camera, tutte le novità sull’emergenza dello sblocco dei crediti incagliati. E’ stata ribattezzata ricessione o cessione del credito bis (sottotitolo “a volte ritornano”). Quando in molti avevano abbandonato le speranze ecco la novità: si riaprono i rubinetti per i soggetti privati interessati a cedere i crediti. Ma qual è il ruolo delle banche in tutto questo, come hanno reagito? Per i clienti sarà facile ottenere la cessione? Perché in questi mesi siamo stati in una situazione di stallo in cui a parole qualcosa si era mosso ma di fatto gli istituti avevano esaurito la capienza fiscale e, quindi, non concedevano liquidità (non trovando neppure intermediari disposti ad acquistare a loro volta).

Cosa cambia con questa ricessione a giugno? Il Governo ha stanziato 25 miliardi: ecco a cosa serviranno.

Le imprese e la nuova piattaforma

In campo per la nuova stagione della cessione del credito a privati scende Artigiancassa per conto di Bnl. EnelX non gestirà direttamente la piattaforma però interverrà nelle fasi di acquisizione e cessione del credito. Lo scopo è quello di tornare a rendere l’acquisto dei crediti più allettante per le imprese private che aderiscono alla piattaforma. Stando all’ipotesi più accreditata di funzionamento, il sistema emetterà obbligazioni per acquistare i crediti, che poi andrà a rivendere alle imprese. Queste, a loro volta, potranno compensare con questi crediti gli importi di tasse e contributi. Ciò renderà più veloce, o almeno dovrebbe, il processo di acquisizione. Si parla della possibilità di coprire le tasse anche su un unico anno di riferimento e non necessariamente in cinque.

Le banche

E le banche? Banco Bpm è stato uno dei primi gruppi a riaprire, acquistando crediti mirati dai correntisti.

Poste Italiane, nei giorni scorsi, ha reso noto l’acquisto di bonus di importo piccolo e medio.

Banca Intesa si è allineata alla decisione di Unicredit di optare per la ricessione alle società di cartolarizzazione del Gruppo EBS Finance.

Queste ultime faranno da intermediario per clienti terzi. Ad oggi Intesa ha circa 16 miliardi di crediti nel cassetto da sbloccare prima di procedere all’accettazione di nuove domande. Le richieste che Intesa accoglie saranno esaudite in toto perché garantite dal plafond fiscale al momento in cui firma il contratto con il cliente. Anche Banca Bper ha avviato lo smaltimento delle pratiche pendenti per poi aprire a nuovi acquisti. Primi segnali anche da Crèdit Agricole, che aveva dichiarato di attendere scenari più solidi prima di esporsi di nuovo. Ora il Gruppo ha esplicitamente confermato di essere vicino alla riapertura delle domande, non appena chiuse le pratiche pendenti.

Ricessione: eppur si muove

Si procede a piccoli passi. “Eppur si muove” e, dopo la situazione di stagno degli ultimi mesi che sembrava risucchiare sempre più gli operatori coinvolti come sulle sabbie mobili, per molti questa è già la luce in fondo al tunnel. Resta da capire quali saranno i modelli applicati e le condizioni previste dalle singole banche. Unicredit ha già messo nero su bianco i vari paletti, ma alcune devono ancora farlo.