Buone notizie per i lavoratori autonomi a partita IVA: come noto infatti con il Milleproroghe il governo Renzi ha infatti prorogato per tutto il 2015 i vecchi minimi con aliquota al 5%. Chi apre una partita IVA quest’anno ha quindi la scelta tra i due regimi coesistenti. Una decisione giunta dopo le polemiche delle parti interessate e delle Associazioni di categoria e dopo l’ammissione, da parte dello stesso Presidente del Consiglio, di un clamoroso autogol. L’esecutivo ha quindi apposto la “toppa” che tutti si aspettavano prendendo così tempo per formulare al meglio la riforma dei minimi.

Ma come deve regolarsi chi ha aperto l’attività a gennaio 2015 o nei primi giorni di febbraio con il nuovo regime e ora vuole tornare ad usufruire delle agevolazioni del vecchio? La cosa fondamentale è indicare in calce alla fattura il regime prescelto facendo riferimento rispettivamente all’articolo 1, comma 100 della legge 244/2007 per i vecchi minimi o all’articolo 1 comma 58 per le nuove partite IVA. La scelta si palesa poi anche al momento della dichiarazione dei redditi. Al momento della dichiarazione del Modello Unico 2016 andranno infatti riempiti quadri diversi: il regime dei minimi prevede il calcolo analitico del reddito, il nuovo forfettario invece si basa su una percentuale di componenti negativi predeterminati. Ovviamente resta fondamentale come prima cosa verificare la convenienza nel proprio caso specifico in base ai parametri di riferimento,