La riforma del reddito di cittadinanza si avvicina. E bisogna dirlo, c’è anche molta attesa. Come è noto, il governo Meloni è intenzionato a sostituire la misura voluta fortemente dal Movimento 5 Stelle con un nuovo sostegno economico. La data da cerchiare in rosso per l’abolizione del reddito di cittadinanza è il 2024, ma già quest’anno si prevedono diverse modifiche. La prima è in arrivo tra poche settimane. L’esecutivo infatti ripristinerà il reato di appropriazione indebita del RdC, cancellato per errore con l’approvazione della legge di Bilancio 2023.

Il ripristino avverrà con un decreto ad hoc, tanto che non si escludono possibili novità riguardo alla formazione per i beneficiari del reddito. Ma le novità per il 2023 non si esauriscono qui.

Riforma Reddito di cittadinanza 2023: quando dovrebbe esserci e chi riguarderà

L’errore è di quelli clamorosi. Dal 1° gennaio 2024 i furbetti del reddito di cittadinanza resteranno impuniti. Il motivo? Colpa dell’abrogazione del decreto n. 4 del 2019 che si riferisce al Rdc. Una mossa che porta agli estremi dell’abolitio criminis, ossia: “Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo la legge del tempo in cui fu commesso, non costituiva reato. Nessuno può essere punito per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce reato. E se vi è stata condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali.

Da qui l’urgenza per il governo di rimettere le cose al loro posto, con un decreto ad hoc tramite cui rendere punibili i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza. Un decreto che, come anticipato nell’introduzione, potrebbe riservare altre novità. La prima riguarda la formazione.

Nuovo modulo rivolto ai beneficiari del Rdc in arrivo?

Nelle prossime settimane il governo potrebbe introdurre un nuovo modulo rivolto ai beneficiari del Rdc che non si sono presentati al centro per l’impiego. Si tratta di una soluzione che mira a profilare tutte quelle persone che per una ragione o per un’altra non sono ancora passate al centro per l’impiego.

In autunno, poi, l’appuntamento più importante, con la discussione della nuova manovra finanziaria per il 2024. Si tratta della data ultima per varare quella misura alternativa al reddito di cittadinanza. L’obiettivo rimane sempre lo stesso: offrire un sostegno economico tangibile soltanto a chi non è nelle condizioni di lavorare.

La ministra del Lavoro Calderone, a questo proposito, ha parlato di un possibile ritorno del Reddito d’Inclusione, con importi e requisiti però diversi rispetto alla misura introdotta in precedenza dal Centrosinistra. In questo senso, le prossime settimane chiariranno meglio i piani futuri dell’esecutivo Meloni, con le risposte attese da una folta platea di percettori del reddito di cittadinanza. Quello che è certo – e di cui ormai si parla fin troppe volte – è che da agosto tanti lo perderanno e questo sarà il preludio all’addio per la discussa misura così come la conosciamo oggi.