I beneficiari del reddito di cittadinanza, anche se lavoratori stagionali o autonomi (sotto la soglia di reddito prevista per il requisiti del sussidio), non possono fare domanda per il bonus 600 euro stanziato per l’emergenza coronavirus a favore di partite IVA e freelance. Questa appare essere l’interpretazione corretta della norma anche se sappiamo che è un’interpretazione che farà nascere malcontento da parte di molti.

Perché chi percepisce il reddito di cittadinanza non ha diritto al bonus di 600 euro a marzo

Il bonus in questione è stato introdotto dal decreto dal Decreto “Cura Italia” per andare in aiuto di lavoratori e famiglie che hanno subito una perdita economica a causa delle limitazioni alle attività imposte per frenare i contagi da Coronavirus.

Facciamo una premessa per non alimentare confusione: questa incompatibilità non si deve al fatto che chi percepisce il reddito di cittadinanza non possa lavorare. Al contrario: entro i parametri previsti questo è lecito e permesso.

Tuttavia, per quanto riguarda il diritto al bonus 600 euro del decreto coronavirus, è espressamente chiarito all’articolo 31 che questa misura non è compatibile con altri sussidi di sostegno al reddito.

Esclusi dunque i percettori del reddito di cittadinanza. Attenzione: abbiamo usato il termine percettore e non beneficiario non a caso. A tal proposito va infatti chiarito che con il termine “percettore” non si intende solamente il titolare della carta RdC ma si considerano tali tutti i componenti del nucleo familiare.

Il decreto riconosce il bonus 600 euro una tantum a marzo (con possibile proroga allo studio per aprile e maggio) a:

  • titolari di P.IVA e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata continuativa;
  • lavoratori stagionali;
  • operai agricoli;
  • precari del settore spettacolo.

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