In seguito alle dimissioni di Draghi il nostro Paese è in attesa di sapere quale sarà il nuovo governo che verrà scelto per guidare l’Italia grazie alle votazioni in programma il prossimo 25 settembre 2022. Un appuntamento indubbiamente importante, che segnerà inevitabilmente i prossimi anni, per via delle decisioni che verranno prese dal prossimo esecutivo.

Diversi temi al centro dell’attenzione, così come delle polemiche, dei vari partiti in campo. Tra questi si annovera senz’ombra di dubbio il reddito di cittadinanza che, in base ad una recente proposta, potrebbe diventare di resilienza.

Il motivo? L’importanza di rendere tale sussidio un aiuto a favore di chi resta aperto nella crisi e non a chi non fa niente.

Reddito di cittadinanza diventa di resilienza: la proposta

Misura molto discussa, diverse sono le polemiche scaturite proprio in merito a tale sussidio nel corso degli anni. In particolare una delle perplessità più comuni sulla misura è se il reddito di cittadinanza scoraggia la ricerca di lavoro.

Proprio soffermandosi su questa misura, inoltre, non è passata inosservata una recente proposta che vorrebbe trasformare il reddito di cittadinanza in reddito di resilienza. Il tutto partendo dal presupposto che il sussidio non va dato a chi non fa niente, bensì a chi resta aperto anche in periodo di crisi.

Questa è quanto proposto dal senatore Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Italia al Centro, che presentando il programma politico in vista delle prossime elezioni politiche ha sottolineato come:

“In luogo delle misure assistenziali come il reddito di cittadinanza delle quali i numeri hanno decretato il fallimento, ‘Italia al Centro’, recependo un’idea provenuta proprio dal partito aquilano, ha proposto quello che potrebbe essere chiamato ‘reddito di resilienza’: invece di incentivare la nullafacenza, l’introduzione di una misura di sostegno a chi tiene aperta un’attività in aree disagiate nonostante la penalizzazione in termini reddituali, fornendo un servizio e aiutando a combattere lo spopolamento”.

Il destino del sussidio in attesa delle elezioni

Al centro delle polemiche, sono in molti in attesa di scoprire quale sarà il futuro del reddito di cittadinanza in seguito alle elezioni in programma il prossimo 25 settembre.

Diverse, d’altronde, sono le proposte messe in campo dai vari partiti. Mentre c’è chi continua a sostenere tale misura, infatti, dall’altro canto non manca chi invece desidera eliminarla o quantomeno modificarla.

Ne è un chiaro esempio la presa di posizione del centro destra che ha di recente fatto sapere di essere pronto a sostituire il reddito di cittadinanza con il reddito di solidarietà. Ovvero un contributo a favore delle persone non occupate di età superiore a 60 anni, così come delle famiglie con minori o persone con disabilità.

Anche in questo caso, comunque, si tratta di una proposta. Non resta quindi che attendere ancora qualche mese per vedere quale governo guiderà l’Italia e le decisione che prenderà il nuovo esecutivo proprio in merito al reddito di cittadinanza.