Non importa quanto guadagni: se sei titolare di partita IVA e non lo dichiari in fase di domanda per il reddito di cittadinanza, le somme indebitamente percepite saranno sottoposte a sequestro.

Lo scorso anno ho aperto partita IVA per vendere alcuni oggetti che realizzo fatti a mano. Finora le poche entrate sono servite a coprire l’investimento fatto quindi si può dire che sono a guadagno zero. I miei genitori non riescono più a sostenermi e volevo chiedere il reddito di cittadinanza per avere modo e tempo di far decollare l’attività ma mi hanno detto che p IVA e rdc sono incompatibili. E’ corretto? Anche se non guadagno? Che cosa rischio?”

Avviare un’attività a partita IVA grazie al reddito di cittadinanza

Le cose non stanno come è stato riferito al nostro lettore.

Probabilmente la confusione è stata generata da una errata interpretazione di una recentissima sentenza sull’argomento. Partita IVA e reddito di cittadinanza non sono incompatibili. Anzi, in alcuni casi, come sottolinea il lettore, il sussidio può essere un aiuto per mettersi in proprio.

Ovviamente i titolari di Partita IVA devono  dimostrare che, nonostante l’esercizio dell’attività di lavoro autonomo, il reddito familiare non supera la soglia massima indicata dalla legge.

In questo caso, lo stato riconosce una quota utile a fare in modo che i redditi della famiglia raggiungano la soglia minima fissata dalla normativa. Ovviamente fermi restando gli altri requisiti per il reddito di cittadinanza.

Anticipo del reddito di cittadinanza per aprire una partita IVA

Se ancora non hai la Partita IVA, puoi ottenere un anticipo del RDC da investire nella tua attività. Questo se perfezioni i seguenti requisiti:

  • nel tuo nucleo familiare, al momento della domanda, c’è una persona che già riceve il sussidio
  • avvii un’attività autonoma o sottoscrivi una quota di capitale sociale in una cooperativa in cui presterai lavoro, entro 12 mesi dal riconoscimento del RDC
  • nessun altro nel tuo nucleo familiare ha già ottenuto l’anticipo del RDC per aprire una Partita IVA

L’importo che puoi ricevere viene versato in un’unica soluzione ed è pari a sei mesi di reddito di cittadinanza, con un massimo di 780€ al mese.

 

Per richiedere l’anticipo, devi fare fare domanda all’INPS tramite:

  • il sito web dell’ente
  • i CAF
  • i patronati
  • un intermediario abilitato come ad esempio il commercialista

Il bonus può anche essere revocato e ti sarà chiesto di restituirlo se:

  • chiudi l’attività
  • vendi la tua quota di capitale sociale della cooperativa entro il primo anno di attività
  • ti viene revocato il reddito di cittadinanza, anche a seguito di un provvedimento del giudice
  • non hai più diritto al RDC

Guadagno con partita IVA presunto: va dichiarato per il reddito di cittadinanza

Sul punto la Cassazione è stata chiara e drastica. Con sentenza 15259/23 (pubblicata lo scorso 12 aprile) i giudici della terza sezione penale hanno respinto il ricorso di un piccolo imprenditore agricolo percettore di reddito di cittadinanza. Dopo la disposizione è scattato il sequestro automatico delle somme indebitamente percepite. Per la sentenza ha pesato l’incidenza anche solo potenziale della partita IVA ad aumentare il reddito. Il Tribunale di Vibo Valentia ha rilevato il dolo specifico (secondo requisito richiesto perché sussista il reato) nell’intenzione di omettere la titolarità della partita iva.