“L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni, e le decisioni comportano rischi“, affermava Erich Fromm. La vita, d’altronde, è imprevedibile. Non è possibile, infatti, stabilire a priori quali saranno le conseguenze di una propria azione.

Un concetto, quest’ultimo, che vale almeno in linea teorica e generala. Nella pratica, infatti, vi sono alcune azioni di cui già si potrebbero conoscere a priori le conseguenze.

Ne sono un chiaro esempio i percettori del reddito di cittadinanza che non hanno firmato il patto di lavoro, il cui destino sembra essere già segnato. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Garanzia d’inclusione e Garanzia per l’attivazione lavorativa: debutto nel 2024

In base a quanto stabilito dalla Legge di bilancio, nell’anno in corso il reddito di cittadinanza verrà corrisposto fino a massimo sette mesi a favore dei cosiddetti occupabili. Ovvero coloro che possono lavorare, purché nel nucleo famigliare non siano presenti disabili, anziani e minorenni. In quest’ultimo caso il sussidio verrà erogato fino alla fine del 2023, per poi dovervi dire addio a gennaio del 2024. Il sussidio targato Movimento 5 Stelle verrà quindi sostituto, il prossimo anno, da due nuove misure, ovvero la Garanzia d’inclusione, Gil, e la Garanzia per l’attivazione lavorativa, Gal.

Reddito di cittadinanza addio: cosa rischia chi non ha firmato il patto di lavoro

Ma non solo nel 2023 debutterà anche una terza misura, la Prestazione di accompagnamento al lavoro, ovvero Pal. Quest’ultima sarà una misura provvisoria che verrà corrisposta fino a dicembre 2023 a favore dei soggetti che perderanno il Reddito di cittadinanza dopo sette mesi. L’importo dovrebbe essere pari a 350 euro al mese per ogni soggetto occupabile della famiglia. Per poter ottenere tale misura sarà fondamentale aver firmato il Patto di lavoro con il centro per l’impiego ed essere inseriti in una misura di politica attiva, come ad esempio un corso di formazione o lavori socialmente utili.

Nel caso in cui non si rispettino tali condizioni, non si avrà diritto alla Pal. A tal proposito è bene ricordare che c’è tempo fino a luglio per sottoscrivere il Patto per il lavoro. Per questo motivo chi non ha ancora adempiuto a tale passaggio, è bene che chieda informazioni al centro per l’impiego di riferimento. Questo al fine di accertarsi di fissare l’appuntamento in tempo. Si ricorda, infatti, che non è possibile recarsi spontaneamente in sede, bensì si deve attendere apposita convocazione da parte del centro stesso.