Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico. E come sono contento, di essere qui in questo momento. Vedi, vedi, vedi, vedi. Vedi caro amico cosa si deve inventare, per poter riderci sopra, per continuare a sperare“, cantava Lucio Dalla con il brano L’anno che verrà. Il futuro è incerto. Nessuno di noi, purtroppo, può sapere cosa accadrà. L’unica cosa che possiamo fare, pertanto, è sperare che il futuro ci riservi il meglio possibile.

A tal fine può rivelarsi utile attingere ai vari contributi messi in campo dal governo, come ad esempio il reddito di cittadinanza.

Quest’ultimo viene erogato nel corso del 2023 per massimo sette mensilità. Tante le persone che hanno dovuto già fare i conti con la relativa sospensione. Molti, invece, potranno continuare a beneficiare dell’erogazione del sussidio targato Movimento 5 Stelle fino a dicembre. Ecco di chi si tratta.

Chi continua a prendere il reddito di cittadinanza anche dopo la sospensione: tutti i casi ammessi

A partire dal mese di luglio l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale sta provvedendo a sospendere l’erogazione del reddito di cittadinanza alle famiglie che non possiedono i requisiti per continuare a beneficare di tale misura oltre le sette mensilità. Potranno usufruire del reddito di cittadinanza fino a dicembre le famiglie con disabili, minori e persone con un’età pari almeno a 60 anni. Il sussidio verrà erogato in automatico a tutti i soggetti che possiedono i requisiti poc’anzi citati prima delle settima mensilità o nel mese successivo. Come devono comportarsi, invece, coloro che maturano i requisiti dopo la sospensione? A fornire chiarimenti in merito ci pensa l’Inps. Attraverso il messaggio numero 3510 del 6 ottobre 2023, infatti, spiega come:

“Nel caso di nascita di un figlio o in presenza di nuova disabilità accertata, se la nuova dichiarazione sostitutiva unica (DSU) è presentata entro il settimo mese di fruizione del Reddito di cittadinanza o in quello successivo, la nuova condizione del nucleo è rilevata in fase di rielaborazione automatica delle domande (in sede di rinnovo mensile) e, anche in questo caso, l’erogazione del beneficio prosegue automaticamente, senza soluzione di continuità. Nel caso in cui, invece, il requisito maturi successivamente al primo mese di sospensione (ad esempio, prestazione sospesa a luglio 2023 e requisito maturato a settembre 2023) o la DSU venga presentata successivamente alla intervenuta sospensione, è necessario presentare una nuova domanda di Reddito di cittadinanza. La nuova domanda non verrà bloccata dalla domanda sospesa per la causale sopra riportata (“domanda sospesa per completata fruizione delle sette mensilità nel 2023″) e l’erogazione della misura decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione della domanda”.

Come funziona per chi è preso in carico dai servizi sociali

L’Istituto di previdenza riprenderà inoltre ad erogare il reddito di cittadinanza a favore delle persone non attivabili al lavoro e che risultano prese in carico dai servizi sociali.

I nominativi di quest’ultimi saranno comunicati all’Inps attraverso la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023. “Salvo il caso di conclusione dei 18 mesi di durata della erogazione del beneficio”, i soggetti interessati non dovranno presentare alcuna domanda per il ripristino del sussidio. In caso di dubbi, comunque, si consiglia di rivolgersi all’Inps o ad un Patronato per avere informazioni dettagliate in merito e sapere se si ha diritto a percepire il reddito di cittadinanza anche dopo la sospensione.