La legge di bilancio 2023 ha detto che dal 2024 il reddito di cittadinanza sparisce e fa spazio a nuove misure. Ha anche detto che nel 2023 è pagato ancora ma solo al massimo per 7 mensilità. Mentre lo continueranno a ricevere oltre i 7 mesi, ma comunque al massimo fino al 31 dicembre 2023, solo alcuni nuclei familiari.

Tra questi nuclei familiari ci sono quelli al cui interno ci sia presente almeno un figlio minorenne.

Ma cosa succede se il figlio diventa maggiorenne in corso di anno? Si pensi al caso di un nucleo familiare composto di genitori ed un figlio minorenne.

Il nucleo familiare percepisce il reddito di cittadinanza e il figlio copie 18 anni ad ottobre 2023 (quindi, dopo la settima mensilità).

Quando si va oltre 7 mesi

La manovra di bilancio di quest’anno ha detto fine al reddito di cittadinanza. Nel 2023 ha lasciato il sussidio solo per altre 7 mensilità. Dunque, ad esempio, chi lo percepiva al 1° gennaio 2023 lo ha visto pagare solo fino a luglio 2023 dopodiché è stato interrotto.

Gli unici nuclei familiari non interessati dalla sospensione, sono quelli in cui sia presente almeno un componente rientrante tra i seguenti:

  • persone con disabilità
  • minorenni
  • persone con almeno sessant’anni di età
  • percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI (gestione dei Patti per l’inclusione sociale) entro il 31 ottobre 2023.

Per loro il sussidio non si è interrotto ma continua ad essere pagato nel 2023 al massimo fino alla fine dell’anno stesso.

Reddito di cittadinanza, il 18 anno del figlio dopo la sospensione

Tra i nuclei familiari ammessi ad avere il reddito di cittadinanza nel 2023 oltre le 7 mensilità rientrano, come visto, quelli in cui ci sono minorenni.

Nel Messaggio INPS n. 3510 del 6 ottobre 2023, è stato affrontata l’ipotesi del reddito di cittadinanza in caso di figlio nato dopo la sospensione.

Nello stesso messaggio è affrontato anche il caso del figlio che diventa maggiorenne nel corso del 2023.

In particolare è detto che

qualora per le prestazioni del Reddito di cittadinanza in pagamento, per le quali sia prevista la prosecuzione oltre le sette mensilità, venga nel mentre verificata la perdita del requisito per la prosecuzione della stessa (ad esempio, per variazione del nucleo, per decesso o per compimento della maggiore età di un componente), il nucleo familiare cesserà dalla fruizione del beneficio entro la settima mensilità o, se superata, dalla mensilità di fruizione in cui si è verificato l’evento.

Pertanto, nel caso in cui ad esempio, il figlio diventa maggiorenne a ottobre 2023, il reddito di cittadinanza sarà sospeso a partire da ottobre stesso.

Riassumendo…

  • nel 2023 il reddito di cittadinanza è pagato per un massimo di 7 mensilità
  • continuano a percepirlo oltre le 7 mensilità e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023, i nuclei familiari in cui sia presente almeno uno tra i seguenti:
    • persone con disabilità
    • minorenni
    • persone con almeno 60 anni di età
    • percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI (gestione dei Patti per l’inclusione sociale) entro il 31 ottobre 2023
  • in caso, ad esempio, di nucleo familiare composto da due genitori e un figlio minorenne, se quest’ultimo compie 18 anni oltre la settima mensilità, il reddito di cittadinanza si interrompe dal mese in cui è stato compiuto il 18° anno di età.