“Nel mondo non ci sono mai state due opinioni uguali. Non più di quanto ci siano mai stati due capelli o due grani identici: la qualità più universale è la diversità, affermava Michel de Montaigne. Imbattersi in qualcosa che risulti perfettamente identico è molto difficile, se non addirittura impossibile. Il mondo, d’altronde, è bello proprio perché vario. Ognuno di noi ha delle caratteristiche che permettono di distinguerci dagli altri ed essere unici nel proprio genere. Un discorso che ben si adatta anche ad altri contesti, compresi la burocrazia.

A ogni cambio di Governo, in effetti, sembra ci sia la corsa per introdurre delle nuove misure volte a modificare o sostituire quelle vecchie. Il tutto con l’intento di differenziarsi dai predecessori. Ne è un chiaro esempio la riforma del reddito di cittadinanza, ormai prossimo al suo addio. Al suo posto verranno introdotte due nuove misure volte a garantire un sostegno a diverse tipologie di persone. Ecco cosa c’è da aspettarsi.

Reddito di cittadinanza addio, arrivano l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro: le differenze

In base a quanto deciso dal governo, il reddito di cittadinanza verrà a breve sostituito dall’assegno di inclusione e dal Supporto per la formazione e il lavoro. Quest’ultimo farà il suo debutto già a settembre 2023 e verrà riconosciuto ai soggetti che perderanno il sussidio targato Movimento 5 Stelle nell’anno in corso. A partire da gennaio 2024, invece, debutterà l’Adi, acronimo di assegno di inclusione. Oltre alla data di debutto, a differenziare queste due nuove misure è la durata. L’Assegno di Inclusione ha una durata iniziale pari a 18 mesi e può essere rinnovato di 12 mesi in 12 mesi. Vi sarà solo un mese di stop dopo ogni rinnovo. Il supporto per la formazione e il lavoro, invece, sarà erogato per massimo un anno, non rinnovabile.

Assegno di inclusione: requisiti e importo

Entrando nei dettagli l’assegno di inclusione sarà erogato a favore delle famiglie che presentano un disabile, un minorenne o persona con un’età superiore a 60 anni. Il tutto a patto che si presenti un Isee pari a massimo 9.360 euro e reddito familiare inferiore a 6 mila euro. Questo limite deve essere moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza e pertanto può risultare più alto. Come stabilito dall’articolo 3 del decreto legge numero 48 del 4 maggio 2023, l’assegno di inclusione è un beneficio economico che:

“su base annua, è composto da una integrazione del reddito familiare, come definito nel presente decreto, fino alla soglia di euro 6.000 annui, ovvero di euro 7.560 annui se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza”.

L’importo del nuovo sussidio, pertanto, sarà di 500 euro al mese. A tale importo si può aggiungere un eventuale contributo per l’affitto fino a 280 euro al mese. In presenza di nuclei famigliari con tutte persone aventi un’età pari almeno a 67 anni o da 67enni e disabili, invece, l’importo dell’assegno di inclusione aumenta fino a 630 euro al mese. L’integrazione per l’affitto in quest’ultimo caso scende a quota 150 euro.

Supporto per la formazione e il lavoro: requisiti e importo

I cosiddetti occupabili, ovvero coloro che hanno un’età compresa tra 18 anni e 59 anni avranno diritto al reddito di cittadinanza per un periodo pari a massimo sette mesi nel corso del 2023. Ne consegue che luglio segnerà per molti l’addio definitivo al sussidio targato Movimento 5 Stelle. I soggetti in questione, purché in presenza di determinati requisiti, potranno accedere a partire da settembre 2023 al Supporto per la formazione e il lavoro. Per beneficiare di quest’ultima misura è necessario frequentare un’attività formativa e avere un Isee pari a massimo 6 mila euro.

Per quanto concerne l’importo, invece, il supporto per la formazione e il lavoro permetterà ai soggetti interessati di portare a casa fino a 350 euro al mese.